AL SENATO
MESTRE Mentre il Governo si appresta a nominare i nuovi presidenti

Mercoledì 21 Aprile 2021
AL SENATO MESTRE Mentre il Governo si appresta a nominare i nuovi presidenti
AL SENATO
MESTRE Mentre il Governo si appresta a nominare i nuovi presidenti delle Autorità di sistema portuale, compreso quello di Venezia e Chioggia, in Senato anche ieri è proseguito l'iter del Decreto sulle misure urgenti in materia di trasporti nei porti italiani e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto marittimo delle merci nella laguna di Venezia. Il Decreto che, insomma, vara il bando per il concorso di idee per realizzare un porto crocieristico e uno per i container fuori della laguna. Un lavoro complesso perché gli emendamenti presentati riempiono 62 pagine e provengono da tutte le forze politiche; per quanto riguarda, in particolare, gli emendamenti all'articolo 3 comma 1 del Decreto legge, che riguarda Venezia, si va da quelli del senatore veneziano del Pd Andrea Ferrazzi alla proposta del senatore del Gruppo Misto Gregorio De Falco, che da comandante della Capitaneria di porto di Livorno nel 2012 coordinò le operazioni di soccorso in occasione del naufragio della nave Costa Concordia e apostrofò duramente il comandante Schettino che stava abbandonando la nave prima che fossero stati salvati tutti.
La commissione referente Infrastrutture e Trasporti, per procedere, ha ora bisogno dei pareri delle altre commissioni competenti, in primo luogo quella dell'Ambiente, dopodiché con tutta probabilità la prossima settimana si andrà al voto degli emendamenti.
Il criterio di fondo del Decreto in corso di esame stabilisce che il Porto di Venezia, sia crocieristico sia commerciale e industriale, si deve mantenere; però, dato che ormai le navi sono troppo grandi (il gigntismo navale), nel lungo periodo bisogna ormeggiarle fuori della laguna; nel frattempo, per garantire la vita del porto, si devono valutare soluzioni temporanee a Marghera. In quest'ambito i fronti che si contrappongono sono da una parte quello della Lega che punta ad un progetto di lungo periodo, e quindi definitivo, a Marghera, e dall'altra i 5 Stelle che stanno provando ad ottenere l'opposto con emendamenti che vietano le navi a Marghera e anche il passaggio per il bacino di San Marco, per cui il combinato disposto delle due richieste avrebbe come risultato la chiusura del porto.
In mezzo ci sono gli emendamenti come quello di De Falco che propone, prima di attivare il bando per il concorso di idee, di concludere al Cipe l'esame dei procedimenti per i due progetti esistenti: uno per un terminal offshore al largo della costa veneziana presentato dalla Autorità Portuale di Venezia al tempo di Paolo Costa presidente, e l'altro per un Terminal Crociere alla bocca di porto del Lido, il famoso Duferco sostenuto dall'ex ministro Cesare De Piccoli. Con tale emendamento, se i due progetti potranno essere perfezionati in sede di esame al Cipe (che si deve esprimere entro 3 mesi) e approvati definitivamente, si potrebbe rendere inutile ricominciare dal bando per le idee progettuali.
Infine ci sono gli emendamenti come i quattro di Ferrazzi che, partendo dal criterio di fondo del Decreto, mirano a rafforzarlo perché «è impensabile Venezia senza il porto, perché la città è nata col porto, il Mediterraneo era il grande ponte e la forza di Venezia nei rapporti con gli altri paesi, a meno che non vogliamo trasformarla in una Disneyland»: il senatore veneziano del Pd, infatti, parte dalla richiesta di far rispettare il Protocollo Venezia, ossia l'utilizzo del gasolio pulito in aggiunta al divieto, alle navi superiori alle 40 mila tonnellate di stazza, di passare per il bacino di San Marco; prosegue con la precisazione che i progetti che parteciperanno al bando, per i porti offshore destinati alle crociere e al traffico commerciale, potranno anche essere distinti, vale a dire due porti invece che uno unico; aggiunge che tali progetti devono essere conformi alla Legge Speciale e quindi dovranno avere le caratteristiche di sperimentabilità, reversibilità e gradualità; e conclude specificando che porto in mare aperto significa fuori delle barriere del Mose.
E.T.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci