AGORDO
Cassandre loro malgrado. Ieri, alla caduta dell'enorme masso a Bries,

Domenica 3 Febbraio 2019
AGORDO Cassandre loro malgrado. Ieri, alla caduta dell'enorme masso a Bries,
AGORDO
Cassandre loro malgrado. Ieri, alla caduta dell'enorme masso a Bries, i residenti non hanno potuto che pensare «l'avevamo detto, noi». In realtà, l'avevano pure scritto. Il pericolo idrogeologico di quel versante del monte Framont sopra le loro case era stato segnalato tre settimane fa, nero su bianco in una lettera, a vari enti. Tra cui Comune, Unione montana, Provincia, Regione, Prefettura. Ma anche alla Protezione civile e a Veneto strade. Allegate, 266 firme di persone che nelle zone interessate ci vivono o posseggono delle abitazioni. Oggetto del contendere, nel dettaglio, le esondazioni e le frane a Toccol, Prompicai, Parech e Val di Frela (che coinvolgono anche le vie IV Novembre e Raffaele Costa).
LA PRESA DI POSIZIONE
Il tutto ha origine dagli eventi meteo dello scorso ottobre: due esondazioni, rispettivamente della Val dei Font e del torrente Campregana, a seguito di una frana proveniente dalla Val de le Roaze. «Allarmati da quanto accaduto durante l'alluvione e ancor più dalla situazione di enorme pericolo che è chiarissima visitando le pendici già a pochi metri dalle abitazioni - spiegano i cittadini - e non essendo a conoscenza di sopralluoghi da parte degli enti competenti, ci siamo autonomamente mossi nel documentare la situazione e nell'ottenere delle relazioni geologiche grazie alla piena disponibilità e generosità del geologo Vittorio Fenti». Ecco che da qua ne sono scaturite perizie e considerazioni.
I FATTI
A Toccol l'esondazione e la colata detritica - prevista - è risultata di portata consistente, assimilabile a quella del 1966. «Il tutto - spiegano i residenti - è stato fronteggiato da alcune decine di volontari nei tre giorni successivi, fortunatamente senza danni di rilievo. Nessuna autorità competente si è interessata, almeno per quanto a conoscenza della popolazione, se non per interventi minori a pulizia di una parte irrisoria del corso d'acqua». In Val di Frela, Parech, Prompicai, via IV Novembre e via Raffaele Costa la piena del torrente Campregana era prevedibile e dei residenti volontari erano pronti a fronteggiarla. «Ma un'imprevista quanto imponente frana scesa lungo la laterale Val de le Roaze - sottolineano i cittadini - ha fatto esondare il torrente Campregana in località Val di Frela lungo una direzione imprevista, causando notevoli danni ad abitazioni e garage. Questo fatto ha avuto bisogno di urgenti interventi pubblici: ad esempio quello dei vigili del fuoco per rimuovere la frana sotto un ponte intasato e quello del Comune per il rifacimento della strada per Farenzena. Una volta ripristinata la viabilità, la Val de le Roaze, che necessita un consolidamento urgente, non risulta esser stata oggetto di alcun intervento».
GLI ESITI
Pur con esiti diversi in seguito all'evento alluvionale, le due frazioni hanno in comune più aspetti. «Innanzitutto - viene evidenziato - siamo di fronte a due situazioni estremamente rischiose, come sottolinea la relazione del geologo Fenti, profondo conoscitore di questi luoghi. Nonché due zone di abbandono in cui semplicemente una futura forte perturbazione (per non parlare di un evento eccezionale come quello dello scorso autunno) porterebbe a circostanze di forte pericolo per persone e cose». «E' quindi con pieno spirito di collaborazione nell'interesse del bene comune - scrivevano i residenti il 10 gennaio scorso - che la cittadinanza si è spontaneamente riunita per elaborare e richiedere le relazioni allegate alla presente. Confidando che le autorità competenti si facciano parte diligente, così come lo sono stati i cittadini, restiamo in attesa di un cortese e sollecito riscontro, nell'ottica comune di garantire quantomeno la sicurezza delle aree interessate».
R. G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci