A settembre in classe: il nodo dei trasporti

Mercoledì 1 Luglio 2020
IL REBUS
BELLUNO Noi speriamo che ce la caviamo. Prendendo in prestito e parafrasando il titolo di un famoso libro di qualche anno fa, la Dirigente Scolastica Renata Dal Farra sintetizza in questo modo la preoccupazione delle scuole. In particolare dei presidi. Chiusa la Didattica a distanza, perfezionati gli scrutini online, quasi conclusi gli Esami di Stato, sul piatto vi è la questione dei trasporti all'avvio del prossimo anno scolastico. Cioè: come, a che ora, con quanti mezzi gli studenti arriveranno a scuola?
I NUMERI
La Dirigente del Calvi ha uno sguardo molto particolare sul tema perché quest'anno, in reggenza, ha guidato anche il Follador di Agordo. «Al mattino arrivano nel piazzale del Calvi 7 navette. Di queste 4 e mezza sono occupate da studenti di questo Istituto, le altre da quegli studenti del Liceo Renier che frequentano le lezioni nelle strutture prefabbricate presenti nel nostro piazzale». Ecco: il ragionamento che la Dirigente fa su quei sette autobus, la porta a dire che forse non ne sarà necessario un numero doppio, ma una decina sì. Appare quindi legittima la domanda: Dolomitibus avrà la fora di soddisfare tutte le necessità del trasporto scolastico? E il Calvi, va detto, conta circa 500 studenti il vicino Renier sfiora i 900 tanto che, appunto, da anni ha bisogno di essere accolto in altre sedi. Ma ciò che conta in questo momento è il calcolo fatto in previsione. «Poi dipenderà molto da come saremo costretti o potremo ad organizzarci prosegue Dal Farra se cioè sarà possibile od obbligatorio svolgere ancora le lezioni per tutti o per gruppi a distanza. Se così fosse potremmo pensare di far frequentare metà classe per i primi tre giorni della settimana e l'altra metà da giovedì a sabato». Cosa che però non sarebbe possibile all'Alberghiero e al Liceo Sportivo di Falcade, parte del Follador che ha sede ad Agordo: «No, in questo caso no dice perentoria la Dirigente perché qui i ragazzi vengono anche da lontano, sono ospitati nel convitto e non possono essere chiamati solo per tre giorni di lezione e poi rimandati a casa. In questo caso l'alternanza avrebbe una periodicità settimanale». Ma in queste ultime settimane gli annunci sulle condizioni da perseguire sono mutati continuamente.
GLI ORARI
Ora alle scuole viene data facoltà di organizzare orari flessibili. E forse allora qualcosa cambierà. Anche per Dolomitibus. La questione dell'orario di inizio delle lezioni del mattino e quindi di ingresso a scuola e di orario diversificato delle corse dei pullman della Dolomitibus trascina con sé anche le corrispondenti uscite pomeridiane. Come dire: ingressi ed orari scaglionati al mattino? Allora ci saranno anche uscite ed orari scaglionati nel pomeriggio. E con essi le corse della Dolomitibus.
LE LINEE GUIDA
E le linee guida sono troppo recenti perché i presidi abbiano già delineato un piano con l'azienda di trasporto. Tanto più che venerdì, proprio mentre i Dirigenti erano in videoconferenza per parlare di alcuni temi per il prossimo anno, è arrivata la notizia che per i trasporti si aprirà un tavolo con la Regione. Cauto, per il momento, anche il Dirigente Scolastico Provinciale, Massimiliano Salvador: «Qualcuno si augura che le Linee guida possano non essere così rigide per tutto il territorio nazionale? In questo momento non mi pronuncio, ma non credo sia possibile autogestirsi o farlo per alcun aspetti. Penso per esempio alla distanza minima imposta fra studenti e fra questi ultimi e gli insegnanti. Non credo proprio che su questo si possa derogare. E in questo modo, oltre alla questione aperta dei trasporti, vi è anche quella degli spazi: sarà necessario fare una ricognizione precisa del numero di aule a disposizione e della metratura di ciascuna». Terminate le lezioni e gli esami, per il mondo della scuola l'estate non sarà di vacanza.
Giovanni Santin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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