A marzo la rapina con i fumogeni Nel 1991 il blitz di Pipino a palazzo

Giovedì 4 Gennaio 2018
A marzo la rapina con i fumogeni Nel 1991 il blitz di Pipino a palazzo
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VENEZIA Un altro colpo alla inviolabilità di piazza San Marco. Il cuore della città subisce ancora la violenza di un episodio criminoso.
FUMOGENI
L'ultimo in ordine di tempo, prima del clamoroso colpo di ieri alla mostra di palazzo Ducale, è avvenuto il 17 marzo scorso e nel pieno dell'allarme per gli episodi di terrorismo internazionale, quando venne dato l'assalto alla gioielleria Damiani La Rocca, ex Missiaglia, sotto le Procuratie Vecchie, nel salotto buono della città, utilizzando dei fumogeni gettati ai piedi del campanile di San Marco per creare confusione, colpire e darsi alla fuga. In quell'occasione due rapinatori, presumibilmente dell'Est Europa ed ex militari russi, volevano assaltare una gioielleria. Vistisi scoperti mentre erano già dentro l'esercizio commerciale, avevano rinunciato al bottino e si erano dati alla fuga, grazie all'intervento dei militari del Reggimento Serenissima e dei Carabinieri. le indagini sono ancora in corso da parte dei militari dell'Arma e, da quanto emerso anche grazie alla collaborazione internazionale e ai filmati ripresi dalle telecamere della Piazza, potrebbe trattarsi di ex militari dell'esercito russo.
TOKATZIAN
Molto scalpore aveva destato anche la rapina di orologi di marca e preziosi nella gioielleria Tokatzian', in una delle ali delle Procuratie Nuove, dall'altra parte della piazza. In quel caso, era il maggio del 2005, il commando formato da più persone aveva approfittato dei telai utilizzati da un'impresa per un cantiere di restauri per sfuggire alla vista e mettere a segno il colpo. All'orario di apertura i malviventi erano piombati nel negozio immobilizzando i due commessi e facendo una vera razzia. A distanza di pochi mesi, le indagini dei carabinieri avevano portato a bloccare gli autori del fatto, recuperando la quasi totalità del bottino.
CORRER
Non è sfuggito all'attenzione dei ladri neppure il Museo Correr, affacciato sulla Piazza, e la sua collezione di dipinti antichi. Nel mirino, nel febbraio del 1992, erano finiti alcuni capolavori della pittura veneziana del 500 a firma di Jacopo, Gentile e Giovanni Bellini. Disturbati nel tentativo di furto, i ladri avevano abbandonato tutta la refurtiva. Il Correr aveva subito nel 1991 il furto di un'opera, un ritratto del Doge Francesco Foscari, recuperata in breve tempo in Francia. Palazzo Ducale, dopo oggi, era salito alle cronache per un episodio analogo nel 1991: a sparire era stata una tavola di Madonna col bambinò appena restaura. Anche in questo caso il dipinto era stato recuperato dalla polizia.
LA MADONNA DEL DUCALE
Per risalire all'unico colpo a palazzo Ducale, invece, bisogna andare al 10 gennaio 1991, quando venne rubata una quattrocentesca Madonna con bambino della bottega di Vivarini (valutata tra i dieci e i cinquanta milioni lire). I ladri entrarono in azione nel cuore della notte, operando indisturbati. La guardia giurata aveva fatto il suo giro abituale senza notare nulla fuori posto. La mattina, alle 6, la donna delle pulizie, nella saletta dei Censori, fece la scoperta. Sui quel furto, la mano del re dei ladri, Vincenzo Pipino.
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