A gennaio sbarchi crollati, riportati in Libia i profughi soccorsi

Martedì 22 Gennaio 2019
A gennaio sbarchi crollati, riportati in Libia i profughi soccorsi
IL FOCUS
ROMA Centocinquantacinque. Matteo Salvini sbandiera il suo successo. Il numero degli arrivi di migranti dall'inizio di gennaio, a fronte degli ingressi nello stesso periodo dello scorso anno (2.730), è per lui la più grande soddisfazione. E il ministro dell'Interno ci tiene a smentire anche la difficoltà nei rapporti con la Libia, che due giorni fa hanno costretto il premier Giuseppe Conte a intervenire perché il governo di Tripoli, dopo il naufragio costato la vita a oltre 170 persone, salvasse 393 profughi. Ma le polemiche montano su vari fronti, in primo luogo perché i 393 migranti sono stati riportati indietro con l'inganno: «È una violazione del diritto internazionale», attacca l'Unhcr. Intanto, i dati dell'Oms fotografano la situazione: non portano malattie. A fronte dei numeri, il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, sostiene che il dato nell'Isola è in controtendenza con quelli del Paese: «Qui il porto rimane aperto e anche il centro d'accoglienza, che doveva essere chiuso due anni fa per decisione del precedente governo». E aggiunge: «Le cose vanno all'opposto di come le descrive Salvini. Qualche giorno fa - continua Martello - la Guardia costiera ha soccorso 68 extracomunitari, altri 13, tunisini, sono arrivati su una barca. Tutti quanti si trovano ora nel centro d'accoglienza, nell'unica ala agibile dopo i danni subiti da vari incendi».
LA POLEMICA
Le polemiche riguardano invece il rientro in Libia dei profughi convinti di arrivare in Italia. Al largo di Misurata, riferisce Alarm phone, la stessa piattaforma che raccoglie le chiamate dai migranti, si rifiutano di scendere a terra e minacciano di uccidersi per non tornare nei centri di detenzione. Sono 144 migranti a bordo del cargo Lady Sham che domenica li ha salvati. «I principi a cui i governi devono attenersi - afferma Carlotta Sami di Unhcr - sono quelli del porto sicuro e dell'intervento in acque internazionali. Se delle persone vengono salvate in acque internazionali, come in questo caso, devono essere portate nel porto sicuro più vicino e la Libia non è un porto sicuro».
Il ministro è protagonista anche di un botta e risposta con Gino Strada. «Sui migranti - dice il fondatore di Emergency - il M5s è sulla linea di Salvini, un segnale terribile. La priorità è salvare vite umane». Salvini replica: «Evidentemente la fine della mangiatoia dell'immigrazione clandestina li sta facendo impazzire».
IL RAPPORTO OMS
I migranti non sono veicolo di malattie esotiche come Ebola, ma neanche di quelle più note come tubercolosi o Hiv, di cui non si registrano contagi alla popolazione residente. Il Rapporto sulla salute dei migranti e dei rifugiati in Europa presentato ieri dall'Oms smentisce, come spiega Santino Severoni, coordinatore del programma Oms Europa sulla migrazione e la salute, i luoghi comuni. Il report si basa sui dati di oltre 13mila documenti raccolti in 53 paesi. Il primo falso mito, si legge, è nel numero stesso dei migranti, che in tutta l'area sono appena il 10% della popolazione. Al loro arrivo la salute è buona. Il rischio di malattie non trasmissibili, come tumori o problemi cardiaci, è più basso che nella popolazione generale, ma aumenta con la permanenza in Europa, a causa del mancato accesso ai servizi sanitari e delle condizioni igieniche.
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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