Visite specialistiche, mesi di attesa

Domenica 16 Maggio 2021
Visite specialistiche, mesi di attesa
LISTE D'ATTESA
PORDENONE Non era mai successo prima in provincia: oltre dieci giorni di attesa per fare l'analisi del sangue, quella di routine che solitamente viene prescritta dai medici di famiglia per capire lo stato di salute generale del paziente. Già, perchè a causa del Covid ora non è più possibile andare direttamente nella sala prelievi dell'ospedale e aspettare il proprio turno, ma è necessario prenotarsi. Tutta colpa della pandemia, senza dubbio, ma anche della carenza di personale che caratterizza (da sempre)la sanità della provincia di Pordenone e che ora si è acuita ulteriormente. Il vero problema, però, sono le prescrizioni brevi (massimo 10 giorni di attesa), visto che almeno l'80 per cento di queste vanno ben oltre i tempi stabiliti raggiungendo anche i 30 - 50 giorni per una visita o un esame diagnostico considerati quasi d'urgenza. Il direttore generale dell'Asfo, Joseph Polimeni, ha cercato di mettere qualche pezza con nuove assunzioni, ma per le organizzazioni sindacali è ancora troppo poco. E i tempi lunghi della salute lo dimostrano. Del resto se per una banale analisi del sangue si deve attendere 10 giorni (8 se si sceglie di andare a Sacile, ma molti anziani non hanno la possibilità), figuriamoci le attese con diagnostiche più complesse. Non solo. Attese infinite anche per le visite specialistiche.
LE URGENZE
È una delle poche note positive perchè quando il medico di medicina generale indica nella prescrizione l'urgenza (tempo massimo previsto 24 ore) l'intervento vine evaso dall'ospedale di Pordenone nei tempi previsti nel 95 per cento dei casi. Discorso diverso per l'accesso diretto al pronto soccorso dove in alcuni casi (e non sono pochi) ci sono anche sei ore di attesa per i codici bianchi, ma si sfiorano le 4 ore per i codici verdi e le 2 per i gialli nel caso in cui arrivino con mezzi propri e non con l'ambulanza. I codici rossi vengono affrontati subito, ma in questo caso c'è sempre da ricordare i tempi di attesa dell'arrivo dei mezzi di soccorso sui luoghi degli infortuni che in alcune occasioni sono finiti nel mirino di alcuni consiglieri regionali che hanno presentato interrogazioni.
LE VISITE BREVI
Sono il vero problema delle strutture sanitarie della provincia. Secondo le disposizioni non si dovrebbe attendere più di 10 giorni, in realtà nell'85 per cento dei casi le attese possono arrivare anche a 30 o addirittura a 50 giorni. Alcuni esempi per capire come stanno le cose. Scontato il fatto che l'Oculistica resta la maglia nera con tempi per le visite differite (massimo 60 giorni) che raggiungono anche i 300, problemi seri sono legati alla Cardiologia dove solo il 30 per cento dei pazienti riesce ad avere la prima visita in 10 giorni. Il restante 70 per cento deve aspettare anche 35 giorni. Nel mese di marzo (ultimi dati disponibili) c'erano in attesa 154 pazienti. Vanno male le cose in Endocrinologia (problemi alla tiroide tanto per fare un esempio concreto) dove il 90 per cento dei 70 pazienti in attesa (sempre a marzo) ha dovuto attendere ben oltre i 10 giorni previsti arrivando anche a 70. Per ovvi motivi legati alla pandemia chi sta peggio è la Pneumologia dove dei 197 pazienti in attesa il 90 per cento ha sforato di almeno un mese. E non erano malati Covid. Un po' meglio (ma non troppo visto il tipo di patologia) le prime visite oncologiche. Almeno il 25 per cento delle oltre 100 prescritte a marzo hanno superato i 10 giorni di attesa arrivando a 30 - 35. Problemi seri anche per la Dermatologia dove il 78 per cento dei circa 200 pazienti in fila sono stati differiti di almeno 40 giorni rispetto ai 10 previsti. Infine Tac e Risonanza. In questo caso i tempi di attesa (nel 50 per cento dei casi) arrivano anche a 70. Dovrebbero essere evasi in 10.
Loris Del Frate
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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