VIABILITÀ
PORDENONE Un no, pieno e deciso, all'idea di rilanciare lo studio

Giovedì 21 Marzo 2019
VIABILITÀ
PORDENONE Un no, pieno e deciso, all'idea di rilanciare lo studio di fattibilità del collegamento stradale Cimpello-Gemona. A pronunciarlo è Legambiente che si dice interdetta sull'ipotesi. «Davanti alla manifesta e spettacolare inefficacia degli interventi messi in atto per contrastare l'aumento della temperatura del pianeta che si sono evidenziate negli ultimi anni - sostiene l'associazione ambientalista -, mancava la riproposizione di un'autostrada, proprio quell'autostrada che già 10 anni fa è stata notevolmente ridimensionata nelle sue supposte prerogative di creare una qualche forma di sviluppo per la regione ed i territori, se si esclude ovviamente lo sviluppo di chi la costruisce. Oggi siamo davanti a cambiamenti epocali in tema di trasporti e spostamenti delle persone, dove non ci sono più le certezze che si potevano avere fino a qualche tempo fa. Sbagliare investimenti in questo settore vuol dire mettere a repentaglio l'ambiente, l'economia, la sicurezza sociale».
Ma evitare gli sbagli - sostiene Legambiente - non basta: «Bisogna avere la capacità di investire in infrastrutture efficienti dal punto di vista ambientale, che vadano espressamente nella direzione di abbattere le emissioni e raggiungere l'obiettivo di stare ben al disotto dei 2 gradi di aumento medio della temperatura al 2050. Ad oggi i grandi aumenti di traffico merci attesi al porto di Trieste, e riferiti alla cosiddetta Via della seta, sono generati da sistemi logistici legati strettamente allo sviluppo della intermodalità del trasporto marittimo e ferroviario, vale a dire il trasporto, sulle tratte medio grandi, degli autotreni su navi traghetto o su ferrovia. Non tener conto di questa realtà, che è ormai sotto gli occhi di tutti, significa tagliar fuori da ogni futura ipotesi di sviluppo il comparto industriale in modo particolare. Crediamo - conclude Legambiente - che la politica debba mettere in atto azioni adeguate ad affrontare questi scenari la cui centralità ambientale oggi è fuori da ogni dubbio».
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