Via Mazzini, l'odissea dei pedoni

Martedì 18 Giugno 2019
LA SORPRESA
PORDENONE Quando i pordenonesi avevano quasi fatto il callo ai divieti stradali imposti dai cantieri, è arrivata una novità estrema: la chiusura di via Mazzini anche ai pedoni. Sarà così per una settimana. Doveva essere garantita una fascia oraria protetta dalle 20 alle 8 del mattino. Soltanto di sera e di notte, quindi, si doveva poter transitare a piedi dalla stazione ferroviaria all'intersezione con via Damiani e ritorno. Invece non è stato così: anche ieri sera la strada era totalmente sbarrata. È necessario seguire il percorso alternativo segnalato da una mappa fatta preparare dal Comune e affissa ai margini del cantiere di via Mazzini: arrivando da piazza Cavour, ad esempio, si svolta a sinsitra puntando il Bronx, per poi imboccare l'ingresso del parco Querini e infine si spunta in via Pola, dove si deve svoltare a destra per raggiungere finalmente la stazione. Tutto questo per permettere la ripavimentazione e la riqualificazione di via Mazzini, che appunto dovrebbe richiedere uno sforzo di una settimana.
I DISAGI
È vero, c'erano i cartelli, sia da un lato che dall'alto della via che spacca Pordenone e conduce dalla stazione al centro e viceversa. Ma tanti non li hanno letti, pensando che tra le transenne del cantiere alla fine ci fosse un varco. Non era così. Tra improperi non riferibili e musi lunghi, il lungo filone di persone che scendevano dai treni da Venezia o da Udine si è diretto verso il parco Querini. Gli altri, quelli che dal centro si dirigevano verso i treni, a testa bassa raggiungevano il Bronx per affrontare la deviazione. Il toboga messo a disposizione dall'amministrazione per raggiungere i negozi è monco, e non collega più i due poli della città. La deviazione è un obbligo, non digerito soprattutto dagli anziani, costretti ad allungare il percorso da e verso la stazione affrontando i saliscendi del parco Querini. Tra l'altro, dall'area verde non è possibile risalire nei pressi del semaforo di fronte alla stazione, ma è necessario procedere sino a via Pola, per poi costeggiare la strada a due corsia per raggiungere i binari.
LE REAZIONI
C'è anche chi se n'è infischiato, e ha spostato una delle cancellate del cantiere per passare lo stesso. Ma la maggior parte delle persone ha rispettato i divieti. Ma in alcuni casi dei viaggiatori hanno perso il treno o l'autobus a causa della deviazione inattesa. «Ero sicura di farcela, avevo un appuntamento di lavoro a Treviso - commenta Antonietta Redivo -, ma non potrò rispettarlo». «Percorrere a piedi il parco Querini per me è difficile: non ho le forze per affrontare le salitelle, il Comune avrebbe dovuto pensare di più agli anziani», dice invece la pordenonese Marilena Basso, 83enne.
GLI ALBERI
È partita anche l'operazione che porterà al taglio dei primi quattro tigli che si trovano sulla sinistra di via Mazzini procedendo verso la stazione. È iniziato il taglio dei rami, tra oggi e domani addio ai fusti. Ma questo già si sapeva.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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