VERTENZA DIGHE
PORDENONE Continua la vertenza sul caso della protesta contro

Sabato 24 Febbraio 2018
VERTENZA DIGHE
PORDENONE Continua la vertenza sul caso della protesta contro la Edison per i nuovi orari cui i lavoratori delle dighe della Valtramontina devono sottostare. Turni continuativi di 32 ore, tra vigilanza agli impianti di Ca' Zul, Ca' Selva e Ponte Racli e reperibilità obbligatoria sul posto di lavoro. Quando i turni non arrivano a 56 ore filate. Il caso è stato sollevato dai sindaci della valle e dal senatore Lodovico Sonego che ha presentato una doppia interrogazione al ministero delle Infrastrutture e del Lavoro. Il colosso dell'energia ha risposto trincerandosi dietro al via libera del ministero. Ma nella diga di Ravedis, non lontana dagli altri impianti, si scopre che vi è una situazione molto diversa. Il servizio di guardiania a Ravedis dipende dal Consorzio Cellina-Meduna. Gli operatori - normalmente otto, diventano dieci nei momenti di emergenza quando l'acqua è oltre un certo livello e l'allerta è h-24 - sono organizzati in turni di otto ore, con successive undici di riposo. Negli impianti della multinazionale Edison ci sono nove operatori per vigilare h-24 tre dighe: per questo la reperibilità speciale è imposta nella casetta dei guardiani e gli operatori non possono tornare a casa.
I LAVORI
«Il Consorzio di Bonifica Cellina Meduna svolge - sottolinea il presidente Ezio Cesaratto tra i vari compiti, anche un'importante attività di progettazione ed esecuzione di opere irrigue, di bonifica e di difesa del suolo». Nel 2017 sono stati chiusi e appaltati oltre sessanta progetti sull'intero territorio provinciale sul fronte irriguo e della difesa del suolo. Nel corso del 2017, lo staff tecnico guidato dal direttore tecnico, Massimiliano Zanet, oltre che aver seguito anche la gestione della diga di Ravedis, si è concentrato principalmente sull'ultimazione degli interventi di conversione irrigua in corso per oltre tre milioni di euro e sui nuovi progetti di difesa del suolo per quasi sette milioni di euro finanziati dalla Regione. Nel corso del 2017 il Consorzio ha collaudato i lavori relativi al primo intervento di rimozione di amianto dal greto del Cellina. Questo permetterà di procedere con un secondo intervento di rimozione con oltre 854mila euro. Un altro importante intervento che il Consorzio si accinge a progettare è quello relativo al consolidamento delle arginature sul fiume Livenza a nord della confluenza con il Meduna. Nelle prossime settimane troverà soluzione anche la copertura dell'incarico di direttore amministrativo. Mentre resta sospesa l'assunzione di Giovanni Blarasin come candidato alla generale dell'ente.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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