Venice, ai truffati risarciti 230 euro

Venerdì 12 Novembre 2021
IL RIMBORSO
PORDENONE Alle vittime di Fabio Gaiatto, l'ex trader Portogruaro condannato per la colossale truffa della Venice Investment Group, sono stati accreditati 230 euro sul conto corrente. Il bonifico fatto attraverso la filiale pordenonese del Monte dei Paschi di Siena, istituto che dato la possibilità di abbattere le spese dell'operazione bancaria, riguarda 726 risparmiatori che si erano costituiti parte civile. «I soldi - ha spiegato il procuratore Raffaele Tito - sono stati ripartiti in parti uguali, non era possibile farlo in proporzione ai risparmi investiti. I soldi sono stati bonificati direttamente alle vittime e di questo ringrazio pubblicamente Mps che ci ha permesso di risparmiare».
I PATTEGGIAMENTI
Nel conto corrente, aperto dalla Procura per le vittime di Gaiatto, c'erano 168mila euro. A tanto ammonta la somma versata dai nove imputati che hanno chiuso il procedimento penale con un patteggiamento. La condizione per poter accedere al rito alternativo e beneficiare dello sconto di pena di un terzo previsto dal rito, infatti, era quella di versare un ristoro per i risparmiatori, che in questa vicenda sono stati beffati dal meccanismo che prevede la confisca dei beni in caso di reati come l'autoriciclaggio, circostanza che ha determinato il sequestro a favore dello Stato dei beni immobili acquistati da Gaiatto e dalla compagna con i risparmi dei clienti attraverso la Studio Holding, società-cassaforte della coppia.
L'APPELLO
«Il rimborso è simbolico - ha commentato il procuratore immaginando la contrarietà delle vittime - Questo modesto contributo è tutto quello che potevamo fare, ma la vicenda deve far riflettere, bisogna avere maggior rispetto dei risparmi, non si può buttarli via in investimenti online e operazioni dubbie, attirati da ricavi impossibili». Tito ha ricordato che questo tipo di investimenti non fanno altro che incentivare le casse della criminalità. «Non sono soltanto soldi persi - ha aggiunto - ma incidono fortemente sull'economia».
I PROCESSI
La truffa dei falsi investimenti nel forex ha inghiottito almeno 67 milioni di euro raccolti soprattutto a Nordest, tra Veneto e Friuli. In nove hanno patteggiato. A Gaiatto, che attende di affrontare il processo in Cassazione, l'appello ha ridotto la pena a 10 anni. Ancora da definire la posizione di altri sei collaboratori che non hanno inteso accedere a riti alternativi e che affronteranno il processo ordinario.
AGENZIA DELLE ENTRATE
Un'ulteriore beffa riguarda il fatto che sui falsi rendimenti ottenuti con Venice, ma rimasti soltanto sulla carta, il Fisco ha ovviamente chiesto il pagamento delle imposte. La buona notizia è che coloro che hanno fatto ricorso - compresi una ventina di risparmiatori assistiti dall'associazione Afue - sta ottenendo la possibilità di non versare le imposte non dovute, in quanto l'Agenzia delle entrate ha riconosciuto che si tratta di investimenti inesistenti.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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