Vecchi padiglioni, c'è l'apertura per la trasformazione in Rsa

Sabato 7 Dicembre 2019
Vecchi padiglioni, c'è l'apertura per la trasformazione in Rsa
LA PROSPETTIVA
PORDENONE Nel giorno in cui il nuovo ospedale in costruzione riceve l'ultima spinta verso una nascita vera e compiuta, si torna a parlare anche del polo medico attuale, che di fronte a sé ha un futuro incerto. Allo stato attuale, infatti, mancano i fondi (locali, regionali o nazionali che siano) sia per abbattere che per trasformare i padiglioni che resteranno vuoti una volta trasferiti i reparti nella nuova struttura.
Ecco perché una conferenza nata per consegnare simbolicamente i 49 milioni a garanzia del futuro della sanità pordenonese, è diventata occasione anche per parlare del destino che potrebbe pararsi di fronte alle vecchie mura del Santa Maria degli Angeli.
L'IDEA
La sfida del futuro si chiamerà gestione delle malattie croniche e delle lunghe degenze che seguono la fase acuta delle malattie. Tradotto, serviranno posti letto, e ne serviranno tanti, perché in Friuli Venezia Giulia si contano 500mila malati cronici e le persone con più di 65 anni di età rappresentano il 26 per cento della popolazione. E un intero polo ospedaliero che in tre anni si vuoterà può rappresentare l'opportunità di trasferirvi proprio i malati cronici che non potranno più occupare le corsie dell'urgenza. In questo senso è arrivata un'importante apertura da parte del vicepresidente regionale Riccardo Riccardi: «Il grande tema da affrontare - ha detto - è quello legato alla cronicità delle malattie e alla degenza intermedia. Non escludo affatto che i vecchi padiglioni dell'ospedale attuale possano essere trasformati in strutture per il decorso successivo alla fase acuta, così come in future Rsa. La nuova legge ci consentirà di dialogare direttamente con i Comuni e con i servizi sociali, non più parte delle Uti, per trovare le soluzioni migliori».
AD AVIANO
Intanto la direzione del Cro ha avviato la procedura di stabilizzazione dei ricercatori precari. L'avviso riguarda l'assunzione a tempo determinato del personale in possesso dei requisiti previsti dalla legge, ovvero essere stati in servizio negli istituti al 31 dicembre 2017, con rapporti di lavoro flessibile instaurati a seguito di procedura selettiva pubblica ovvero essere stati titolari di borsa di studio erogata dagli istituti a seguito di procedura selettiva pubblica, che abbiano maturato un'anzianità di servizio ovvero siano stati titolari di borsa di studio di almeno tre anni negli ultimi cinque. Contestualmente è stata nominata la commissione di valutazione, presieduta dal direttore scientifico del Cro Silvia Franceschi, che avrà il compito di verificare il possesso dei requisiti per l'inquadramento nel profilo professionale appropriato di quanti risponderanno all'avviso e stilare la lista del personale da assumere. L'intenzione della direzione del Cro, compatibilmente con l'effettiva pubblicazione del decreto ministeriale attuativo, è chiudere le procedure entro la fine del mese, in modo da procedere alla firma dei contratti individuali entro il 31 dicembre, senza ulteriore necessità di deroghe. A breve la Regione si occuperà anche della fase operativa per quanto riguarda la nascita al Cro della protonterapia.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci