Va a camminare e lo ritrovano morto nella roggia È stato un malore

Domenica 23 Febbraio 2020
IL DRAMMA
PORDENONE Un malore e la caduta in acqua. È morto così ieri mattina Luigi Goz, 84 anni, di Chions. L'anziano, ospite da qualche giorno di Villa Clelia in via Meschio, si era allontanato per fare una passeggiata. Per lui Pordenone era una novità e per questo desiderava ambientarsi. Aveva approfittato della bella giornata di sole, di quel primo assaggio primaverile, per trascorrere un po' di tempo all'aria aperta. Dalla struttura per anziani gestita dalla Cooperativa sociale Foenis era uscito di buon'ora. Aveva comunicato al personale che sarebbe rientrato prima di pranzo, ma a Villa Clelia non ha più fatto ritorno.
L'ALLARME
Alle 11 di ieri un passante, che camminava in via Cappuccini con il proprio cane, ha visto nella roggia Remengole, all'altezza del civico 71/B, qualcosa che poteva somigliare a un corpo. «Inizialmente - spiega Giancarlo Cateni - non ci ho dato molto peso. È Carnevale, ho pensato che qualcuno avesse gettato in acqua un pupazzo per fare uno scherzo. Dall'alto non riuscivo a vedere bene, così mi sono avvicinato il più possibile alla roggia». Quello che si poteva scorgere nelle vicinanze di una piccola ansa del corso d'acqua, che sfocia nel lago della Burida, non era un fantoccio, ma il corpo di un uomo. «Ho chiamato il 112 - continua Cateni - e ho atteso l'arrivo del personale del 118». A recuperare il corpo sono stati i Vigili del fuoco del comando provinciale di Pordenone con l'ausilio della squadra fluviale.
IL RECUPERO
I poliziotti della Questura di Pordenone hanno transennato l'area per tenere lontani i tanti curiosi. Sul corpo dell'84enne non erano presenti segni di violenza riconducibili a terzi. Si è così fatta largo l'ipotesi di un gesto estremo, ma sembrava impossibile che Goz si fosse tolto la vita. Non c'era apparentemente un motivo: godeva di buona salute, tant'è che era stato accolto in una struttura per anziani autosufficienti ed era libero di uscire quando voleva. Anche venerdì era andato a passeggio con il compagno di stanza. Nemmeno il fratello, che si era subito messo a cercarlo dopo aver appreso la notizia della scomparsa, riusciva a convincersi che all'origine del decesso ci fosse proprio un gesto estremo. In quel punto, poi, il livello della roggia Remengole è basso: appena venti centimetri di acqua non sono sufficienti a provocare l'annegamento di una persona. L'ispezione esterna, eseguita nel primo pomeriggio di ieri nella cella mortuaria dell'ospedale di Pordenone dal medico legale Michela Frustaci, ha fugato ogni dubbio. Goz è morto a causa di un evento cardiaco, a seguito del quale è caduto in acqua. Inutili i tentativi di rianimarlo: all'arrivo dei soccorritori, il suo cuore aveva già smesso di battere.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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