Una virata e l'aereo si schianta Muore impresario di Polcenigo

Lunedì 20 Agosto 2018
L'INCIDENTE
POLCENIGO Un ultraleggero della Zlin Aviation è precipitato ieri mattina in località Grave, nelle campagne tra Polcenigo e Budoia. A bordo del velivolo c'era Alfiero Scarpat, 61enne di San Giovanni di Polcenigo, impresario edile da poco in pensione, morto ieri sera all'ospedale di Udine per le gravi conseguenze di un trauma addominale. Erano le 10.15 quando, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri del Radiomobile di Sacile, l'aeromobile biposto si è schiantato al suolo. Immediati i soccorsi attivati da alcuni residenti che hanno assistito alla scena. Per estrarre l'uomo dall'abitacolo distrutto è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco che hanno provveduto a tagliare le lamiere del velivolo: Scarpat era cosciente, ma gravemente ferito. Dopo essere stato intubato, è stato elitrasportato all'ospedale di Udine. Aveva riportato traumi alle gambe e al bacino, ma a preoccupare erano soprattutto le lesioni all'addome, rivelatesi fatali a causa di alcune complicazioni.
Il 61enne era partito ieri mattina, da solo, da un campo di volo privato a Cinto Caomaggiore dove, tra l'altro, era custodito il suo Zlin Savage acquistato tredici anni fa, sulla scorta della sua grandissima passione per il volo e per tutto ciò che riguarda l'aviazione. Alfiero Scarpat aveva scelto una giornata limpida e soleggiata per sorvolare pianura e pedemontana quando, all'improvviso, l'ultraleggero ha cominciato a ondeggiare, perdere quota e alla fine è scomparso dietro la vegetazione. Si è sentito il rumore di uno schianto, poi il silenzio. La prima ad accorrere sul luogo dell'incidente è stata una famiglia americana, che abita a pochi metri di distanza dal luogo dell'impatto: marito e moglie hanno tentato in tutti i modi di prestare i primi soccorsi all'uomo rimasto imprigionato nella cabina. Subito dopo sono accorse in località Grave altre persone, tra le quali uno dei nipoti di Alfiero Scarpat, Samuele, che pochi istanti prima aveva visto dalla finestra di casa lo Zlin Savage dello zio virare bruscamente verso sinistra, avvitarsi e poi cadere prima con un'ala e successivamente con la parte anteriore. Sono stati i vigili del fuoco ad estrarre il pilota dall'abitacolo per poi affidarlo al personale del 118. I pompieri, tra l'altro, hanno dovuto preoccuparsi anche di mettere in sicurezza l'ultraleggero: stava fuoriuscendo molto carburante che, con il motore così caldo, avrebbe potuto anche innescare un incendio.
Ignote, almeno per ora, le cause dell'incidente. È possibile fare soltanto delle ipotesi che possono essere riconducibili a un errore umano oppure a un'avaria del motore. Viene tuttavia difficile pensare che Scarpat, pilota esperto con centinaia di ore di volo alle spalle, abbia potuto fare una manovra errata. Un testimone ha raccontato di aver visto l'ultraleggero compiere due giri attorno alla stessa superficie, quasi il pilota volesse trovare un luogo adatto all'atterraggio, e poi scomparire nel nulla.
Un particolare in quella testimonianza - il rumore insolito del motore - potrebbe chiarire l'accaduto. Intanto, come disposto dal sostituto procuratore Federico Facchin, velivolo ed area dove si è verificato l'incidente sono stati posto sotto sequestro. La notizia dell'incidente si è diffusa molto in fretta in paese, tanto che in località Grave sono subito accorse numerose persone per vedere da vicino quello che era rimasto dell'ultraleggero Zlin. Chi conosceva Alfiero Scarpat ha parlato di un uomo animato sì dalla passione per il volo, ma sempre molto responsabile e soprattutto accorto in ogni manovra.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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