«Un biglietto di auguri per ogni compleanno»

Sabato 26 Maggio 2018
«Un biglietto di auguri per ogni compleanno»
IL DOLORE
BELLUNO Una rosa ogni 13 marzo per il compleanno di Rossella. Lo ha fatto per 34 anni mamma Elisanna, fino a quando la morte improvvisa a 76 anni, l'ha strappata da quella personale battaglia che stava portando avanti per sapere la verità sulla scomparsa di sua figlia. «Me l'hanno portata via, qualche maniaco la ha presa», diceva Elisanna Trevisan. Un presagio forse quelle parole lette oggi di fronte alle confessioni choc del mostro del Circeo, che devono comunque essere ancora accertate e vagliate. La sorella Giuseppina, oggi 84enne, che abita a Tai di Cadore, in via Ca de Polo, 48, le udiva sempre quelle parole: «L'hanno presa». Proprio in quella la casa della zia a Tai Rossella, 17enne in quell'estate del 1975 stava trascorrendo qualche giorno di vacanza con mamma e papà.
LA SCOPERTA
«Quando abbiamo venduto la casa di San Vito al Tagliamento, in via Verdi, 10, - spiega Giuseppina Trevisan - ho svuotato tutto e ho trovato questa scatola piena di buste. Era una lettera per ogni compleanno di Rossella (la foto nella pagina a fianco). In ciascuna busta c'era una rosa per Rossella. Mia sorella non ha mai creduto che fosse morta, non si è mai arresa e ha cercato in tutti i modi di mantenere viva l'attenzione sul caso. Si è addirittura rivolta a maghi e sensitivi. Aveva richiesto la consulenza anche del famoso paragnosta olandese e medium, Gerard Croiset, che collaborava con l'Università di Utrecht. Ma è stato tutto inutile. Di Rossella non è stato trovato nulla: nemmeno la macchinetta fotografica che aveva con lei quel giorno». «Ciononostante - prosegue Peppina - dentro di lei, mia sorella, sperava comunque di trovarla viva. Suo marito no, purtroppo è morto subito, una decina di anni dopo. Ma si sa le donne sono sempre più forti e lei non si è mai arresa. Però non so come avrebbe reagito alla notizia di oggi, sarebbe stato sicuramente un dolore enorme».
LA BATTAGLIA
«Da sempre mia sorella si è opposta alla dichiarazione di morte presunta di sua figlia - racconta Giuseppina -. Non l'ha mai voluta fare. Anzi, proprio perché la considerava viva quando portavano le schede elettorali nella loro casa a San Vito al Tagliamento se mancava quella per Rossella si arrabbiava con il messo e chiedeva espressamente: E quella di Rossella. Così il messo era obbligato a tornare con la scheda della ragazza. Oggi avrebbe 60 anni. L'ultimo biglietto contenuto in questa cesta, fatto da mia sorella, è quello del suo 51esimo compleanno, nel 2009».
IL RICORDO
«Era uscita quel pomeriggio - racconta Giuseppina - per andare a leggere un libro sulla panchina nel bosco, sotto il forte, che è diventato museo. Alle 17 quando non l'abbiamo vista rientrare ci siamo preoccupati. Ma poi ci dicevano sta leggendo I passi perduti di Alejo Carpentier e Rossella finché non ha finito il libro non torna. Alle 19 però era troppo tardi e a quel punto abbiamo chiamato i carabinieri e chiesto aiuto». Partirono le ricerche, ma si pensò a un allontanamento volontario. «Rossella non era una ragazza che dava confidenza, era riservata e era una brava ragazza, studiosa, faceva la Terza superiore - spiega la zia -. Non mi spiego cosa possa essere accaduto. Quell'anno sicuramente aveva qualcosa dentro di sé: era stata bocciata».
IL MISTERO
La prima ipotesi dei carabinieri fu di una scomparsa volontaria. «Impossibile che se ne fosse andata spontaneamente - prosegue la zia - aveva le scarpe da ginnastica e non poteva andare lontano, visto poi che non era pratica dei luoghi. Inoltre non è stato trovato nulla di lei: nemmeno la macchinetta fotografica che aveva quel giorno.
LA JEEP
In questi anni i sospetti sono finiti su alcune persone, ma le indagini non hanno portato a nulla. L'unica cosa che mi resta in mente è quella macchina verde, una jeep, vista dalla titolare di un negozio di alimentari. Forse lì si nascondeva la verità».
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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