Umberto I, l'anno più nero Il Covid piega il bilancio

Martedì 13 Aprile 2021
Umberto I, l'anno più nero Il Covid piega il bilancio
ASSISTENZA IN CRISI
PORDENONE Nonostante l'aumento delle rette deciso a dicembre, per l'Asp Umberto I come per tutte le case di riposo resta centrale il nodo della sostenibilità economica, fra spese dovute al Covid, Centro diurno fermo e ingressi in struttura temporaneamente sospesi. La relazione allegata al conto economico di previsione 2021 annuncia un anno difficile, che sarà anche quello della progettazione della nuova casa di riposo di Villanova, mentre per quella di Porcia si attendono indicazioni dai Comuni.
RISORSE
L'attività di prevenzione ha avuto importanti ricadute anche a livello di bilancio: è stato sospeso il servizio di Centro diurno, con riduzione dei ricavi ma anche dei costi; sono stati sospesi per alcuni periodi gli ingressi nelle strutture di nuovi ospiti, con il conseguente mancato ricavo delle rette; è stato attivato un nucleo Covid dedicato ai casi di positività, intervento particolarmente oneroso in quanto si sono dovuti convertire degli spazi. La Regione ha recentemente annunciato l'intenzione di venire incontro ai costi sostenuti dalle case di riposo regionali per far fronte all'emergenza Covid, ma per ora non è possibile definire con certezza il sostegno economico. Alla luce delle nuove tariffe, il ricavo complessivo da rette è stimato in 11 milioni 700mila euro. Tutte le previsioni tengono conto delle difficoltà nella copertura dei posti letto a causa della pandemia, che si protrarranno sicuramente anche i primi mesi del 2021: si procede infatti con molta cautela all'inserimento di nuovi utenti per evitare che il virus entri nelle strutture, e questo porta ad avere molti giorni di scopertura nell'occupazione dei posti letto. L'auspicio è quello di poter riprendere gli inserimenti con una certa tranquillità nel momento in cui sia stata completata la vaccinazione degli anziani e del personale. Ipotizzata per il 1. luglio la riapertura del Centro diurno di Torre. La sostenibilità economica del progetto di unificazione delle due case di riposo si fondava su un intervento di riduzione graduale del disavanzo di Casa Serena. L'Asp nei tre anni di gestione è riuscita a rientrare di una parte di tale disavanzo, ma i nuovi indirizzi che il Comune di Pordenone ha espresso per la costruzione di una nuova casa di riposo e la futura dismissione di Casa Serena richiedono all'Asp un notevole sforzo finanziario. È dunque in fase di definizione una nuova suddivisione del rientro del disavanzo di Casa Serena.
PROGETTI
Terminata la fase di selezione dei primi dieci candidati che dovranno proporre uno studio di fattibilità nel concorso di progettazione, si potrà procedere in ragione degli accordi che i diversi enti coinvolti sottoscriveranno per il finanziamento della realizzazione del nuovo immobile di Villanova, con particolare riguardo agli accordi per l'assunzione del mutuo. Nel 2021 si dovrebbe completare la progettazione, sostenuta con fondi regionali per 884mila euro. Sul sito di Villanova dovranno essere attuati alcuni interventi propedeutici, come quelli relativi alle problematiche dell'elettrodotto. Quanto a Porcia, «si rimane in attesa di indicazioni da parte dell'amministrazione comunale di Porcia e di Pordenone». Per Casa Serena, infine, nel 2021 si darà avvio alla gara per i lavori di efficientamento energetico.
Nel 2020 l'Asp è stata costretta a ricorrere alle agenzie interinali per coprire il fabbisogno di personale infermieristico e assistenziale, in quanto le graduatorie dei concorsi si esaurivano troppo velocemente. Per il 2021 si valuta il passaggio di tutti i dipendenti dal contratto degli Enti locali nazionale al Ccnl Sanità, anche per potere attingere con più efficacia a figure infermieristiche e fisioterapiche su un mercato del lavoro che ne soffre gravemente la mancanza e frenare la fuga di queste figure professionali verso le strutture ospedaliere.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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