Turbativa d'asta inesistente, liquidatore assolto

Mercoledì 20 Febbraio 2019
Turbativa d'asta inesistente, liquidatore assolto
IL CASO
PORDENONE La Corte d'appello ha spazzato via con un'assoluzione una condanna per turbativa d'asta che aveva riguardato un liquidatore giudiziale di Pordenone. Lo stesso procuratore generale nella sua requisitoria ha parlato di una vicenda paradossale, che ha coinvolto una persona che non aveva nulla da rispondere sul proprio operato. Il caso riguarda Luca Bordonali. Nel 2012 si era occupato di un complesso immobiliare finito all'asta nell'ambito del concordato preventivo della Elite Srl. C'erano due imprenditori interessati all'acquisto. Con l'arrivo di una terza persona interessata all'asta, i due presentarono un'offerta, altrimenti avrebbero lasciato andare l'asta deserta per beneficiare di un ulteriore ribasso. La vendita senza incanto era fissata per il 4 febbraio 2012. C'erano tre immobili da assegnare: il primo a 960 mila euro, il secondo a 160mila e il terzo a 488mila. Bordonali, liquidatore giudiziale della procedura concorsuale, si presentò in udienza con un verbale di vendita immobiliare già precompilato, dove si dava atto che l'offerta dell'investitore, un medico mediorientali che vive a Pordenone, non aveva i requisiti, in quanto la cauzione era di soli 80mila euro.
Secondo l'amministratore unico della Ex.Tro. Srl, sarebbe stato tutto preordinato: l'informazione sul terzo investitore sarebbe stata falsa e gli avrebbe creato un danno, perchè si è aggiudicato i lotti a un prezzo superiore. In seguito alla sua denuncia, Bordonali ha dovuto difendersi in primo grado di turbata libertà degli incanti e tentata truffa. L'avvocato Luca Colombaro si era battuto per dimostrare che non c'era alcun motivo per alterare la gara e non c'era alcun malaffare. Bordonali sapeva che l'offerta del terzo acquirente era incongrua perchè gliel'aveva consegnata a busta aperta. In primo grado era stato assolto per la tentata truffa (non sussiste) e condannato a 8 mesi per la turbativa d'asta, oltre al risarcimento alla parte civile. Adesso la Corte d'appello lo ha assolto perchè il fatto non sussiste anche dalla turbativa.
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