Tumori, Clarima analizza gli stili di vita

Sabato 19 Settembre 2020
Tumori, Clarima analizza gli stili di vita
IL CONVEGNO
PORDENONE L'ipotesi che il cancro avesse una componente ambientale e che, in particolare, la dieta e lo stile di vita potessero essere tra le possibili cause prevenibili nell'insorgenza di tumori circolava già negli anni cinquanta. Nel 1981, Richard Doll e Richard Peto stimavano che una buona parte dei tumori fosse attribuibile a fattori di rischio modificabili (fumo, dieta e ambiente, tra i principali) e, in particolare, che il 30% circa di essi potesse essere attribuito alla dieta. Stime più recenti mostrano che nei paesi con uno stile di vita occidentale, la percentuale dei tumori attribuibili a cause modificabili oscilla fra il 35% e il 60%, a seconda dei diversi studi.
RISCHIO OCCIDENTALIZZAZIONE
«La progressiva occidentalizzazione dei costumi nei paesi a basso reddito, che sono quelli che presentano i maggiori tassi d'incremento demografico, condurrà verosimilmente, nei prossimi anni, a un aumento a livello globale dell'incidenza della patologia neoplastica e, in particolare, a un aumento (sia complessivo, sia percentuale) dei tumori attribuibili allo stile di vita - spiega il presidente di Credima, la Mutua di Friulovest Banca, Giorgio Siro Carniello -. Sana alimentazione e attività fisica sono le armi migliori per prevenire il cancro. Al contrario, sedentarietà e assunzione di cibi raffinati ad elevato contenuto calorico, favoriscono sovrappeso e obesità, fattori che negli ultimi anni hanno condotto ad un aumento dell'incidenza delle patologie tumorali in tutto il mondo. Fra le 10 raccomandazioni del rapporto del Wcrf ricordiamo il consumo quotidiano di cereali integrali, legumi, frutta e verdura, che assieme all'allattamento al seno, l'attività fisica e l'astensione dal fumo aiutano a stare lontani dalle patologie tumorali».
PESO E ATTIVITÀ FISICA
Secondo i ricercatori dell'Airc, il controllo del peso rimane certamente un importante obiettivo per la prevenzione dei tumori che può essere raggiunto sia attraverso l'aumento dell'attività fisica, sia attraverso la riduzione del consumo di alimenti ad alta densità energetica. Se invece ci soffermiamo sulle evidenze tra singoli alimenti e tumori, ci rendiamo conto che quelle solide sono ancora poche. Una possibile spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che i singoli alimenti, benché possano esercitare un documentato ruolo benefico, non vengono tuttavia mai consumati da soli ma sempre all'interno di un pasto e in generale insieme ad altri alimenti. Ed è per questo motivo che negli ultimi anni ci si sta orientando verso un approccio scientifico più olistico, con lo studio dei pattern alimentari (ad esempio la dieta mediterranea) che consente di catturare informazioni complessive sul modo di mangiare, ma anche di indicatori globali che prendono in considerazione oltre alla dieta, altri fattori legati allo stile di vita che possono agire sul rischio di tumore (abitudine al fumo, attività fisica, peso).
«Diversi studi - precisa Carniello - hanno messo in evidenza come questi pattern siano associati ad un minor rischio di cancro e, seppur diversi tra loro, identifichino uno stile alimentare basato principalmente su alimenti di origine vegetale e ricchi in fibre, che insieme ad un'adeguata attività fisica possono rappresentare il punto di partenza su cui ciascuno di noi può agire per prevenire non solo i tumori ma anche le malattie metaboliche e cardiovascolari».
IL CONVEGNO
Se ne parlerà in un video-convegno in programma martedì 22 settembre, alle 21, sui canali social di Credima e di Friulovest Banca. Tra gli ospiti di Carniello (allergologo e reumatologo) ci saranno Diego Serraino, Direttore della Sc di Epidemiologia oncologica di Aviano e direttore scientifico del Registro Tumori del Fvg; Michela Guardascione, oncologa a Farmacologia sperimentale e clinica al Cro; Amedeo Gasparin, formatore CeForMed e già medico di medicina generale all'Asfo; Valentina Polita biologa e nutrizionista; Valentina Ventura, direttore sanitario del Centro medico Nutrizione e prevenzione di Pordenone.
E.P
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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