Tre coltellate alla gola nel giardino dell'amica

Giovedì 14 Novembre 2019
VITO D'ASIO
GRUARO Molte le persone che ieri mattina sono state sentire fino a tarda sera nella caserma dei carabinieri di Portogruaro, alla presenza del sostituto procuratore Federico Baldo di Pordenone, titolare dell'inchiesta sul giallo di Gruaro.
E nemmeno le dichiarazioni circostanziate di amici, parenti, conoscenti, vicini così come i ripetuti sopralluoghi e i dettagliati riscontri scientifici sul luogo della tragedia hanno sciolto i dubbi sulla morte violenta di Felice Olivier.
Il 74enne, ex gelataio trasferitosi per anni in Germania, originario di Vito D'Asio in provincia di Pordenone, è stato ritrovato cadavere alle sette di ieri mattina di fronte alla porta finestra della casa della donna che lo aveva ospitato fino a qualche settimana fa e del quale si era invaghito, Michelina Gobbato, maestra elementare in pensione di 63 anni, che vive con la madre inferma al civico 31 di Gruaro, nel pieno centro del paese.
Tre ferite da taglio alla gola, una allo sterno e una profonda lesione alla nuca, un coltello a serramanico gettato sul terreno poco lontano: questi gli unici elementi certi che, da soli, non sarebbero sufficienti a stabilire almeno per il momento se si tratti di un caso di suicidio o di omicidio. A fugare i dubbi residui sarà l'autopsia affidata al medico legale Antonello Cirnelli.
I DUBBI DEGLI INVESTIGATORI
Olivier qualche settimana fa si era tagliato le vene dei polsi, disperato per il fatto che si era reso conto che la 63enne, non lo corrispondeva sentimentalmente. È questo episodio a complicare tutto. Ma non solo. L'uomo non ha lasciato alcun scritto e in più secondo i primi riscontri dell'anatomopatologo, la lacerazione alla nuca non sarebbe all'apparenza compatibile con una caduta accidentale. Tuttavia è pur vero che gli esperti della Scientifica dell'Arma che hanno setacciato per ore l'esterno e l'interno dell'abitazione, rovistando persino tra i sacchi dell'immondizia posti all'esterno del cancello, non hanno trovato alcun indizio utile a ricondurre all'eventuale azione di un terzo: stracci, fazzoletti di carta, indumenti o guanti con tracce ematiche, o persino oggetti. Nulla di nulla.
I PRIMI RISCONTRI E I DUBBI
Il decesso della vittima sarebbe collocato attorno alla mezzanotte tra martedì e mercoledì. Per stabilirlo c'è voluta la termocamera, dal momento che il corpo è stato esposto a lungo alla pioggia incessante. E iniziano le domande. Cosa ci faceva Olivier nel giardino della casa della ex maestra? Da quanto è emerso alcune sere fa, sarebbe stato sorpreso a spiare da dietro le imposte, fatto che aveva non poco preoccupato la stessa signora Gobbato.
E soprattutto come era arrivato Olivier a Gruaro? I militari infatti hanno cercato a lungo la sua Audi nera con targa tedesca che di solito parcheggiava di fronte, dall'altra parte della strada, a lato del negozio di generi alimentari.
L'hanno trovata più lontano, in uno spiazzo nascosto. Perché Oliveir avrebbe cambiato abitudine? L'auto l'aveva utilizzata, per lo meno questa è una delle ipotesi, per percorrere il tragitto da Teglio, dove risiedeva, nell'appartamento che il figlio della signora Gobbato gli aveva messo a disposizione il tempo necessario a trovare un'altra sistemazione.
Dagli accertamenti eseguiti dagli investigatori Olivier avrebbe varcato il cancello della proprietà della 63enne verso le 21.30: se ciò fosse vero, cosa avrebbe fatto nelle due ore e mezzo seguenti?
LA SCOPERTA
A scoprire il corpo senza vita è stato un 71enne di Udine, M.M., imprenditore, amico della Gobbato, che si era trattenuto a dormire dopo aver cenato: l'allarme è scattato quando si è svegliato per recarsie al lavoro e si è trovato di fronte a una scena raccapricciante. Ieri Gruaro era sotto choc: nessuno ricorda un fatto di sangue così grave. Michelina Gobbato è molto conosciuta. Una famiglia come tante la sua, legata ai due figli e all'anziana madre di cui si prende cura da tempo.
Monica Andolfatto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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