Toghe d'oro da 50 anni nel solco del diritto

Martedì 28 Settembre 2021
Toghe d'oro da 50 anni nel solco del diritto
IL FORO
PORDENONE Cinquant'anni nel nome del Diritto. Il Foro di Pordenone ieri ha festeggiato due toghe d'oro che hanno molti tratti in comune, a partire dalla vocazione, l'approfondimento e lo studio, l'impegno nella vita sociale, politica e nelle istituzioni, la passione per lo sport. Il riconoscimento dell'Ordine degli avvocati è stato consegnato dal presidente Alberto Rumiel a Franco Vampa, 78 anni, urbinate trapiantato a Cordenons e a Marco Marchi, 77 anni, di Pordenone. Alla cerimonia erano presenti il presidente del Tribunale Lanfranco Maria Tenaglia, il sostituto procuratore Federico Facchin e il Consiglio dell'Ordine. A ripercorrere la vita dei due avvocati sono altrettanti colleghi: Luca Turrin e, per Marchi, Roberto Casucci.
DA URBINO AL FRIULI
Vampa si è laureato con il massimo dei voti nel 1967. Dopo la pratica nello studio Longo-Toscano, ha aperto lo studio in via Mazzini, dove negli anni sono transitati tantissimi praticanti. Turrin ne ha ricordato le abilità dialettiche e di persuasione. L'esperienza come vice pretore onorario e poi reggente in Pretura a Maniago. «L'amore per la giustizia, per la tutela dei diritti e la salvaguardia dell'interesse collettivo - ha evidenziato - sono elementi che lo hanno indotto a occuparsi della cosa pubblica». Nel 1975, infatti, è diventato sindaco di Cordenons (ha ricevuto in vista anche il presidente Sandro Pertini), ha portato il suo contributo in Consiglio regionale e nella Commissione terremoto. Chi lo conosce non può che immaginarlo mentre parte da via Mazzini, a piedi, toga sotto il braccio e borsa in mano, e a piedi raggiunge il Tribunale. Vampa, infatti, è stato il velocista, ha gareggiato da ragazzo persino con Livio Berruti. E poi un maratoneta: 24 gare in tutto il mondo, di cui 12 a New York, contagiando tanti colleghi e conoscenti.
PORDENONESE DOC
Marchi è un figlio di Pordenone: medie e ginnasio al Don Bosco, laurea a Firenze con 110 a neppure 24 anni. Dopo la Scuola ufficiali Alpini di Aosta e il servizio militare a Paluzza, ha cominciato a far pratica nello studio dell'avvocato Cesare Malattia, per poi continuare con l'avvocato Alberto Ballarin, uno dei migliori avvocati penalisti della regione. Ha lavorato con Giancaro Zucchiatti, per poi aprire uno studio individuale e infine associarsi con altri due colleghi in via Martelli. Anche lui si è dedicato alle istituzioni, tre volte consigliere comunale del Partito Repubblicano, di cui è stato anche segretario provinciale e componente della direzione nazionale. È stato anche assessore in Provincia. La passione per il diritto lo ha portato anche in Commissione tributaria. In quanto allo sport, ha giocato come terzino nella squadra di calcio degli avvocati guidata da Toni Pollini. Ed è un ottimo tennista e sciatore. Casucci ne ha ricordato il grande senso del dovere: «Non gli è mai mancato l'entusiasmo della professione, lo studio e l'aggiornamento continuo, che uniti al senso del dovere e allo specchiato comportamento nella vita e nella professione lo qualificano da oltre cinquanta anni. È ancora adesso uno dei migliori avvocati civilisti della città».
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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