Tigli decapitati, c'è chi piange: «Se ne va un pezzo di me»

Mercoledì 19 Giugno 2019
Tigli decapitati, c'è chi piange: «Se ne va un pezzo di me»
IL TAGLIO
PORDENONE Quelli di via Candiani sono andati giù lunedì. E il dem Conficoni ha ricordato che «non saranno sostituiti». I quattro alberi predestinati alla morte di via Mazzini, invece, hanno iniziato a lasciare la loro storica casa. È proprio così, umanizzando le piante, che si può comprendere il sentimento incontrollabile e incontrollato di un anziano pordenonese. Di nome fa Vittorino, di cognome Basso, anni 75. Sulla carta d'identità delle credenziali da figlio del Noncello. Giornale sotto il braccio, sposta gli occhiali e guarda il ponteggio aereo sul quale stanno lavorando gli addetti del cantiere. Poi una sega elettrica si mette in moto, e viene giù un primo ramo di uno dei quattro tigli marchiati di via Mazzini. Poi un altro, che cade direttamente nel cassone del camion che lo porterà via per sempre. Un rumore rompe il suono della vita del centro storico in una mattina di martedì. È quello di un tronco che cade, oppure dell'eco che provoca. L'anziano si lascia andare, lasciando da parte le carte progettuali di un cantiere o i progetti di riqualificazione. «Mi viene da piangere - dice -, se ne sta andando un pezzo di me. Ogni giorno, venendo al lavoro, mi rinfrescavo all'ombra dei tigli, passeggiando sul marciapiede». Poi chiede: «Quanti ne tagliate?». «Quattro», rispondono gli operai. «Menomale, almeno qualcosa resterà», risponde. Poi quella lacrima annunciata inizia a scendere. Scene già viste in altri luoghi della città: è una partita aperta, tra chi considera gli alberi come figli e patrimonio comune e chi ha in mente una città rivoluzionata, con nuove piante e con meno rischi per l'incolumità di chi transitava sotto i vecchi tigli definiti malati. Solo il tempo dirà chi aveva ragione.
I SOCIAL MEDIA
Intanto però l'abbattimento dei primi tigli di via Mazzini è diventato quello che in gergo telematico si chiamerebbe trend topic, ossia l'argomento più discusso della giornata. Se n'è parlato praticamente su tutti i gruppi Faceboook che parlano di Pordenone. Ovviamente, visto lo schieramento opposto dei vari raggruppamenti, i toni sono stati molto diversi. I sostenitori del sindaco hanno invitato tutti ad abbassare i toni, mentre nelle pagine più ispirate all'opposizione sono partite frecciate al veleno nei confronti dell'amministrazione comunale. In ogni caso, oscurati i due corsi, via Mazzini è diventata Spaccapordenone.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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