Tesoro dei nomadi, attesa per il responso in appello

Mercoledì 23 Gennaio 2019
PORDENONE Il destino del sequestro di beni per 2,5 milioni di euro alle famiglie di origine nomade nullatenenti è legato alla decisione che nei prossimi giorni prenderà la Corte d'appello di Trieste. Il caso risale al 2016. Il Tribunale del Riesame aveva accolto il ricorso rigettando le misure di prevenzione patrimoniali. La Procura aveva impugnato l'ordinanza in Cassazione, che ha rimandato il fascicolo a Trieste, perchè si trattava di un appello, peraltro presentato non entro i 10 giorni previsti, ma nel termine del quattordicesimo giorno. Era tardivo? E pertanto inammissibile? La questione è molto tecnica. «La Cassazione - insistono le difese, che ieri hanno presentato molte memorie - si è già pronunciata sottolineando che a decidere doveva essere la Corte d'appello competente per territorio». Insomma, la Procura con il suo appello avrebbe saltato un grado di giudizio. La questione non è secondaria, perchè in ballo c'è una confisca milionaria nei confronti di un gruppo di famiglie che risiedono prevalentemente nella provincia di Pordenone e che, nonostante disponesse di un patrimonio (soprattutto immobiliare) importante, era sconosciuto al Fisco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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