Tabaccai presi d'assalto, già esauriti

Martedì 21 Marzo 2017
Tabaccai presi d'assalto, già esauriti
PORDENONE - (d.l.) Tabaccai presi d'assalto. Subito dopo l'approvazione del decreto governativo che prevede l'abolizione dei voucher c'è stata un'autentica corsa all'acquisto dei buoni-lavoro. Già da venerdì scorso c'è stata una sorta di gara ad accaparrarsi i ticket disponibili: partite iva, piccole imprese, artigiani e anche famiglie hanno prenotato dal tabaccaio di fiducia (quelle rivendite che hanno l'autorizzazione a vendere i buoni) quote di voucher da utilizzare prossimamente. È scoppiata una sorta di psicosi dovuta anche al fatto che il provvedimento almeno finora - non è chiaro: i buoni lavoro in circolazione si potranno utilizzare fino al 31 dicembre di quest'anno. Ma non è ancora stato stabilito se ne saranno stampati altri da qui a fine anno. Ecco perché tutti gli utilizzatori si sono precipitati all'acquisto. Altrimenti il rischio è quello di non riuscire a coprire le esigenze di pagamento del personale per il quale è stato programmato il lavoro nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. E dietro l'angolo il rischio di un immediato aumento del lavoro nero.
Hotel, bar e altri esercizi pubblici che utilizzano personale sono per alcune ore al giorni o solo per il fine-settimane. Ma anche piccole imprese agricole o artigiane. E ancora liberi professionisti che si servono in varie forme di collaboratori. Ma il mondo dei voucheristi è vastissimo: dalle scuole di musica alle famiglie che utilizzando badanti, giardinieri o baby sitter. E, in alcuni casi, anche i Comuni utilizzano i buoni-lavoro per pagare alcune prestazioni di personale nei diversi ambiti dei servizi dell'amministrazione. Insomma, un esercito di piccole realtà che utilizzavano uno strumento ritenuto agile e flessibile a differenza di altre tipologie contrattuali. Anche se diversi - in particolare nel commesrcio, nei servizi e nelle pmi - sono gli abusi che vengono fatti nell'uso dei vaucher. Nonostante questo anche Cisl e Uil si dicono contrarie all'abolizione tout court dello strumento. E c'è chi spera che il decreto non venga convertito in legge e che da parte del governo ci sia un ripensamento. Unindustria, inoltre, annuncia che sta lavorando a un provvedimento locale che consenta di dare risposte alla disoccupazione per centinaia di giovani. Si sta studiando - con Unindustria Treviso - una nuova tipologia contrattuale che partendo dal tirocinio (giovani dai 18 ai 29 anni) possano entrare in azienda anche attraverso forme di solidarietà tra chi lavora e chi no (costituzione di fondi nelle aziende) per formare precise figure professionali che non si trovano. Come i saldatori e gli squadrabordi. Ne è un esempio una impresa del mobile che cerca 60 operai e neon li trova.
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