Sulle nove ore nessun dietrofront

Domenica 16 Febbraio 2020
Sulle nove ore nessun dietrofront
LA VERTENZA
PORDENONE La vertenza sull'assetto orario degli straordinari alla Electrolux di Porcia rischia di inasprirsi. Anche l'ultimo incontro tra la direzione dello stabilimento e le rappresentanza sindacali unitarie di Fim, Fiom e Uilm si è chiuso con un nulla di fatto e con un nuovo rinvio della trattativa. Il negoziato, però, non si preannuncia per nulla facile. L'azienda, infatti, avrebbe ribadito la propria richiesta di abolire gli straordinari nelle giornate del sabato mattina e di spostarli nei giorni infrasettimanali aggiungendo un'ora a ciascuno dei due turni con cui la fabbrica organizza la produzione.
NESSUN DIETROFRONT
La richiesta della società resta dunque la stessa: quando la domanda di volumi produttivi che proviene dal mercato lo richiede (questa condizioni storicamente si verifica solitamente negli ultimi quattro mesi dell'anno) lo straordinario dovrà essere realizzato nella nona ora giornaliera. Nessun dietrofront aziendale. E a fronte di una mancata apertura da parte dell'impresa anche il sindacato si sarebbe irrigidito sulle proprie posizioni. Da parte delle organizzazioni sindacali era stata presentata una proposta alternativa che prevedeva il mantenimento dello straordinario il sabato mattina e la discussione sull'intero calendario produttivo annuale con l'organizzazione delle ferie estive. Una proposta che però non sarebbe stata recepita dall'azienda. Con il conseguente rinvio dell'intera partita. Da una parte l'azienda che spostando lo straordinario dal sabato mattina alle giornate della settimana otterrebbe un risparmio dei costi anche legati ai servizi che vanno attivati quando la fabbrica è operativa. Dall'altra il sindacato che si fa interprete delle istanze e della contrarietà della stragrande maggioranza degli operai all'aggiunta di un'ora nei turni giornalieri. Il che significherebbe, in particolare per il turno del pomeriggio, allungare l'orario fino quasi alla mezzanotte. Un assetto orario che non troverebbe il gradimento, soprattutto, delle donne (e madri) che in fabbrica sono la maggioranza degli addetti. Insomma, un test quello di un possibile assetto orario diverso che per l'azienda rischia di trasformarsi in una sorta di boomerang. L'impresa ha provato a sondare il terreno a Porcia, ma nulla esclude che se l'ipotesi dovesse passare potrebbe essere clonata anche nelle altre fabbriche del gruppo scandinavo in Italia.
FLESSIBILITÀ
La vertenza Porcia si è aperta in un momento piuttosto delicato per l'intero gruppo Electrolux. È partito infatti, proprio la settimana scorsa, il negoziato per il rinnovo (dopo dodici anni di congelamento) del contratto integrativo del gruppo in Italia. Una partenza che si è dimostrata tutta in salita: la richiesta di aumento del premio di circa cento euro lordi al mese è stata giudicata onerosa. Di contro, il vertice della multinazionale ha spiegato che occorre che gli stabilimenti siano più flessibili e competitivi per rispondere con sempre maggiore tempestività alle richieste del mercato. Come dire: la flessibilità oraria sarà uno dei temi chiave al tavolo contrattuale di gruppo. Ma evidentemente un segnale chiaro l'impresa lo vuole dare proprio sulla vertenza straordinari che, per ora, riguarda solo la fabbrica di Porcia.
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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