Stazione, violenza nei bagni ma sull'autore restano i dubbi

Sabato 23 Giugno 2018
IL PROCESSO
PORDENONE Molestato da un maghrebino nei bagni della stazione ferroviaria. Aveva 17 anni e, quando gli mostrarono alcune fotosegnaletiche, era così agitato che indicò due persone diverse. Il caso è stato approfondito in dibattimento. Per la Procura il racconto e il riconoscimento effettuato dal ragazzo erano genuini. La pubblica accusa, rappresentata in aula dal pm Andrea Del Missier, aveva chiesto due anni di reclusione e la parte civile costituita con l'avvocato Daniela Magaraci aveva chiesto che la vittima fosse risarcita. Secondo il collegio presieduto dal giudice Licia Consuelo Marino (a latere Iuri De Biasi e Giorgio Cozzarini), l'istruttoria dibattimentale con ha consentito di andare oltre ogni ragionevole dubbio e ieri un tunisino di 54 anni, residente a Pasiano di Pordenone, è stato assolto per carenza di prove dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di un minore per non aver commesso il fatto. Era difeso dagli avvocati Fabio Gasparini e Davide Zaffino. I fatti risalgono al giugno 2015. Nei bagni della stazione ferroviaria lo studente fu molestato da uno sconosciuto che prima gli chiese nome, età e paese di residenza, poi gli trattenne una mano e con l'altra cominciò a palpeggiarlo. Lo baciò su guance e collo e mimò un atto sessuale. L'azione si interruppe perchè arrivò un altro studente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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