Spose bambine Un osservatorio per cogliere i segni del disagio

Sabato 14 Gennaio 2017
PORDENONE - Si è parlato dei matrimoni forzati con le spose bambine e delle mutilazioni genitali femminili nell'incontro di ieri presieduto dal prefetto Maria Rosaria Laganà. Durante l'incontro - cui hanno partecipato i vertici delle Forze di Polizia, i rappresentanti dei principali comuni della provincia, dell'Azienda sanitaria, della scuola e di associazioni del privato sociale è stata fatta una prima ricognizione sull'eventuale esistenza e dimensione di tali fenomeni tra gli stranieri residenti in provincia, soprattutto con riferimento a quelle etnie ove, per ragioni culturali, tali fenomeni sono maggiormente diffusi ed accettati.
Dai contributi informativi offerti dai partecipanti è emerso che tali fenomeni non si sono palesati in modo evidente, né sono diffusi in provincia. Tuttavia ci sono stati, in passato, alcuni episodi di abbandono scolastico da parte di minorenni straniere, con conseguente rientro nel paese di origine, che potrebbero essere stati motivati dalla pratica di tali usanze. Un fenomeno sommerso e per intercettarlo è necessario, soprattutto in considerazione dell'età delle possibili vittime, coinvolgere il mondo della scuola in quanto osservatorio privilegiato degli eventuali segnali di disagio che possono manifestare le minori che subiscono, in ambito familiare o comunitario, una situazione di costrizione. Al termine dell'incontro si è deciso di chiedere all'Ufficio scolastico regionale di fornire al tavolo tecnico i dati, relativi all'ultimo triennio, degli abbandoni scolastici di bambine tra gli 11 e i 14 anni, per un successivo approfondimento nell'ottica della prevenzione di tali fenomeni. Sulla base dei dati forniti e delle successive valutazioni del tavolo tecnico, saranno programmate iniziative di carattere informativo.

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