Spiaggia fascista, la solidarietà di Polegato

Lunedì 17 Luglio 2017
PORDENONE - Il caso della spiaggia fascista di Chioggia, con i cimeli e le scritte che rimandavano al Ventennio fatti rimuovere dalla Prefettura veneziana, ma anche la discussione in corso alla Camera dei deputati sul ddl che vuole imporre una stretta sul reato di apologia di fascismo, attualmente disciplinato dalla legge Scelba. Infine, il Duce pordenonese, il ristoratore (ex membro dei Forconi, nonché candidato - poi bocciato - alla carica di sindaco di Pordenone) Ferdinando Polegato. Che cosa c'entrano tra di loro? Apparentemente poco, trattandosi di tre casi distinti, sia territorialmente che a livello di risonanza. Invece, anche il ristorante Teodora di Sequals, gestito da Polegato, rischia di finire nel mirino della nuova legge al vaglio del Parlamento. Gli stessi provvedimenti adottati al gestore della spiaggia veneta potrebbero colpire in futuro chiunque nel proprio esercizio pubblico faccia sfoggio di cimeli di stampo fascista. E in questo senso Polegato si è spesso distinto: sono noti, ad esempio, i monologhi durante i quali - microfono alla mano - imita Benito Mussolini nei discorsi più celebri. Rigorosamente filmati e successivamente messi online sulla pagina Facebook del ristoratore, sono diventati via via sempre più popolari, raggiungendo un buon numero di commenti e raccogliendo consensi da parte di utenti più o meno nostalgici del regime. Il nuovo ddl sull'apologia di fascismo, però, prenderà di mira anche l'apologia on line e si prevede un giro di vite. Quanto al caso di Chioggia, lo stesso Polegato negli scorsi giorni si è distinto per due diverse iniziative, entrambe dirette verso la solidarietà incondizionata nei confronti del gestore della spiaggia fascista. Sulla lavagnetta installata fuori dal suo locale di Sequals è comparsa una scritta Aperto ai camerati, contraddistinta dal verbo avere corredato da un'acca di troppo. Successivamente è arrivato il video in cui si sente Polegato dire: «Voglio portare la mia solidarietà al gestore della spiaggia di Chioggia, un vero fascista. Noi siamo orgogliosi di essere fascisti, non abbiamo mai fatto male a nessuno». Ora, dopo che lo ha fatto la storia, anche la legge potrebbe pensarla diversamente.
Marco Agrusti
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