Spazzatura selvaggia, ecco la mappa delle piccole discariche a cielo aperto

Sabato 9 Novembre 2019
Spazzatura selvaggia, ecco la mappa delle piccole discariche a cielo aperto
LE ZONE A RISCHIO
PORDENONE Basta girare la città per scoprire le aree maggiormente gettonate per l'abbandono dei rifiuti. Ma anche le isole nuove dove gli incivili si lasciano andare a comportamenti tutt'altro che virtuosi. Sono più di qualcuno i luoghi in città che spesso si trasformano in piccole discariche a cielo aperto. L'assessore Stefania Boltin compie spesso dei sopralluoghi informali per Pordenone e quando vede qualcosa che non va segnala tempestivamente a Gea. Come qualche giorno fa quando lei stessa aveva invitato gli operatori a intervenire in via San Quirino dov'erano stati abbandonati mobili e una specchiera. «È assurdo trovare certe situazioni ammonisce l'assessore quando basterebbe recarsi all'eco-piazzola per disfarsi di ciò che non si ritiene più utile. Tra l'altro per chi ha più di 65 anni il servizio di ritiro a casa di oggetti ingombranti è gratuito, mentre i non aventi diritto pagano una somma modesta. Lo dico perché certi comportamenti rischiano di essere sanzionati, si crea un danno alla collettività e all'ambiente».
AMBIENTE E DANNI
I furbetti sono sempre in agguato e poco sembra interessare se poi a pagare le conseguenze, oltre ai danni causati all'ambiente, è l'intera comunità. Quando ci sono le certezze, si arriva direttamente ai responsabili degli abbandoni ma non è sempre facile individuarli. Nel 2018 erano stati 933 gli interventi dell'Unità decoro e ambiente per errato conferimento di rifiuti e materiale abbandonato in genere. Via San Quirino non è la sola ad essere colpita dall'abbandono dei rifiuti. Nonostante le sanzioni già elevate, via Volt de Querini risulta essere sempre particolarmente gettonata dagli eco-vandali, mentre nuovi spazi sono stati individuati in via Caboto e via Dogana vecchia.
INTERPORTO
Un'altra zona tenuta costantemente sott'occhio è quella dell'Interporto: i camionisti, spesso provenienti dell'Est Europa, sono stati più volte pizzicati a bivaccare (non essendoci ancora una struttura in grado di ospitarli nei momenti delle lunghe attese) e poi a lasciare cumuli di immondizie a terra. In certe situazioni, anche se sorpresi sul fatto, risulta particolarmente difficile interloquire con loro. Le situazioni più a rischio vengono segnalate anche all'Amministrazione comunale. Specialmente in via della Tesa, all'intersezione con via Vial d'Aviano gli addetti al recupero si trovano di fronte a situazioni imbarazzanti: vere e proprie discariche a cielo aperto. Materiali e sostanze che possono essere anche nocive alla salute delle persone. «È importante che tutte le persone capiscano che chi abbandona un rifiuto fa un danno all'intera comunità. Serve, proprio per questo, una maggiore sensibilizzazione al problema e un intervento capillare nelle scuole. La speranza è l'auspicio di Boltin è che gli studenti apprendano sin da piccoli l'importanza della cura e del rispetto per l'ambiente».
Al.Co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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