Sottopasso fuori norma, esposto al Prefetto

Sabato 6 Giugno 2020
Sottopasso fuori norma, esposto al Prefetto
SACILE
Il sottopasso della stazione ferroviaria è inadeguato alle misure anti Covid-19. Scatta l'esposto al Prefetto con l'invito ad intervenire affinché la situazione fuori norma del sottopasso venga al più presto sanata.
Ad intervenire è l'ex consigliere comunale e rappresentante della civica Sacile partecipata e sostenibile Rossana Casadio, che, con una lettera al Prefetto, evidenzia che la situazione di pandemia «con la quale ci stiamo confrontando potrebbe perdurare, o riacutizzarsi con l'arrivo dell'autunno e pertanto perdurare il mantenimento delle misure basilari di contenimento del contagio».
RISCHIO ELEVATO
In questa prospettiva, la stazione ferroviaria di Sacile è riconosciuta come luogo ad elevato rischio contagio e pertanto sottoposta a sanificazione e vi si registrerà un considerevole aumento di utenti pendolari per motivi di lavoro e per la riapertura di scuole e università. Attualmente l'edificio e l'area della stazione - sottolinea la rappresentante della civica - «presentano svariate situazioni totalmente fuori norma rispetto agli standard relativi a sicurezza e accessibilità». In particolare Casadio pone all'attenzione del Prefetto il sottopassaggio della stazione in quanto con una larghezza di 1,90 ed un'altezza di 2,02 metri non risponde alle misure indicate dalla normativa che indica che la larghezza dei sottopassaggi deve essere commisurata al flusso di utenti ed essere di almeno di 3 metri con un'altezza di 2,50 metri. Aggiunge con la larghezza attuale non garantisce che il flusso di utenti che si sposta contemporaneamente in entrambe le direzioni rispetti di lato la distanza di almeno 1 metro come vuole una delle regole fondamentali contro la diffusione del Covid-19.
MISURE INADEGUATE
Ma Casadio non si ferma qui e segnala che lo spazio, sia in larghezza sia in altezza, non garantirebbe neppure il necessario ricambio dell'aria nei momenti di maggior affollamento e che il sottopasso rimane uno dei pochi per cui non si è provveduto ad aprire un secondo varco, cioè su via Topaligo, cosa che permetterebbe, oltre ad un miglior ricambio d'aria, di facilitare il deflusso della folla (di chi proviene da sud ferrovia, tanto che una Variante urbanistica prevedeva la realizzazione di un parcheggio a sud) nelle ore di punta del pendolarismo o in caso di panico. «Non si tratta solo di evidenziare un problema tecnico - rileva l'ex consiglira -, ma di sottolineare che il permanere di tale situazione andrebbe a compromettere la salute di tutti coloro che accedono alla stazione ferroviaria».
LE OBIEZIONI
A questo punto, anticipando le obiezioni che già sono state sollevate da Rfi e dall'Amministrazione di Sacile prima dello scoppio della pandemia a fronte di numerose richieste di intervento sul sottopasso pervenute in questi anni da parte dei sacilesi a Rfi e all'amministrazione, «la risposta che è sempre stata data - aggiuge - è l'imminente realizzazione di un nuovo sottopassaggio con l'eliminazione del passaggio a livello di viale Lacchin in seguito all'apertura della cosiddetta gronda est». Una risposta - evidenzia Casadio al Prefetto - «che non è affatto convincente, perché si tratta di due cose diverse, dove una non compensa l'altra in quanto il sottopasso di viale Lacchin è un'opera che riguarda la viabilità, in quanto non si potrebbe impedire a pedoni e ciclisti di spostarsi da un lato all'altro della ferrovia e quindi dev'essere realizzato, ma non rappresenta una compensazione al sottopassaggio della stazione ferroviaria».
Il sottopasso esistente, infatti - sostiene l'esponente della civica -, non verrà chiuso con la realizzazione di quello nuovo e «quindi le criticità rimarrebbero le stesse con il maggior numero di utenti che continuerebbe ad affollarlo perché nell'edifico si trovano biglietteria, edicola e bar, e, davanti, il parcheggio per automobili e biciclette, il servizio taxi e la fermata delle corriere», mentre quello che verrà realizzato in viale Lacchin si trova ad est ed è legato ad un'opera viaria costosa che ormai ha subito svariati rallentamenti e non ha tempi certi di realizzazione».
Da qui la richiesta al Prefetto di intervenire perché la situazione fuori norma del sottopasso ferroviario venga sanata «al più presto».
Michelangelo Scarabellotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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