IL SILENZIO
PORDENONE È amara, quest'anno, la ricorrenza di Santa Barbara. Il pensiero va ad Antonino Candido, Matteo Gastaldo e Marco Triches, i pompieri di Alessandria morti in un'esplosione. Sono stati ricordati con un minuto di silenzio, prima che il comandante Doriano Minisini cominciasse il suo discorso. Non era facile, dopo quel momento di raccoglimento, trovare le parole giuste. Ed è per questo che si è affidato a una delle più belle pagine del libro Cuore, quando Edmondo De Amicis ricorda il valoroso pompiere Giuseppe Robino, insignito della medaglia d'oro dal valor civile per aver salvato una donna da un incendio scoppiato nella Torino del 1880. «È il coraggio del cuore che non vacilla», ha detto Minisini ricordando anche le parole di una delle vittime di Alessandria, che in un'intervista disse «faccio il vigile del fuoco non per fare l'eroe, nella mia vita è professionale vorrei salvare una vita».
E di vite ne hanno salvate tante i pompieri che ieri hanno ricevuto un riconoscimento. Dalle mani del prefetto Maria Rosaria Maiorino hanno avuto la croce di anzianità per 15 anni di servizio i vigili del fuoco coordinatori Emanuele D'Alfonso, Davide Francescutto (che nel momento della premiazione era impegnato in un soccorso) e Roberto Zanetti. Premiati anche i vigili del fuoco, caposquadra e funzionari che nell'ultimo anno sono andati in pensione. Sono Francesco Biasi, Giandomentico Chiarotto, Ivo Furlan, Riccardo Furlan, Giovanni Maiano, Stefano Origoni, Eddo Sandrin, Danilo Tadiotti e Lodovico Pignat. Il distintivo dello sport 2017 è andato al coordinatore Mauro Zanier, che ha vinto il circuito ciclistico dei Vigili del fuoco. La giornata si è conclusa con la cerimonia al cippo sul rio Savalon, che a Prata ricorda la morte di due vigili del fFuoco travolti dalla piena del 1966: Massimo Pinzan e Sebastiano Crispatzu.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE È amara, quest'anno, la ricorrenza di Santa Barbara. Il pensiero va ad Antonino Candido, Matteo Gastaldo e Marco Triches, i pompieri di Alessandria morti in un'esplosione. Sono stati ricordati con un minuto di silenzio, prima che il comandante Doriano Minisini cominciasse il suo discorso. Non era facile, dopo quel momento di raccoglimento, trovare le parole giuste. Ed è per questo che si è affidato a una delle più belle pagine del libro Cuore, quando Edmondo De Amicis ricorda il valoroso pompiere Giuseppe Robino, insignito della medaglia d'oro dal valor civile per aver salvato una donna da un incendio scoppiato nella Torino del 1880. «È il coraggio del cuore che non vacilla», ha detto Minisini ricordando anche le parole di una delle vittime di Alessandria, che in un'intervista disse «faccio il vigile del fuoco non per fare l'eroe, nella mia vita è professionale vorrei salvare una vita».
E di vite ne hanno salvate tante i pompieri che ieri hanno ricevuto un riconoscimento. Dalle mani del prefetto Maria Rosaria Maiorino hanno avuto la croce di anzianità per 15 anni di servizio i vigili del fuoco coordinatori Emanuele D'Alfonso, Davide Francescutto (che nel momento della premiazione era impegnato in un soccorso) e Roberto Zanetti. Premiati anche i vigili del fuoco, caposquadra e funzionari che nell'ultimo anno sono andati in pensione. Sono Francesco Biasi, Giandomentico Chiarotto, Ivo Furlan, Riccardo Furlan, Giovanni Maiano, Stefano Origoni, Eddo Sandrin, Danilo Tadiotti e Lodovico Pignat. Il distintivo dello sport 2017 è andato al coordinatore Mauro Zanier, che ha vinto il circuito ciclistico dei Vigili del fuoco. La giornata si è conclusa con la cerimonia al cippo sul rio Savalon, che a Prata ricorda la morte di due vigili del fFuoco travolti dalla piena del 1966: Massimo Pinzan e Sebastiano Crispatzu.
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