Sindaci in classifica Ciriani scivola di cinque gradini «Colpa dei cantieri»

Martedì 6 Luglio 2021
Sindaci in classifica Ciriani scivola di cinque gradini «Colpa dei cantieri»
LA CLASSIFICA
PORDENONE Alessandro Ciriani scivola dal 12mo al 17mo posto nella classifica dei sindaci più amati, perdendo l'1,3 per cento al 58,8 per cento dei consensi del 2016, anno nel quale aveva conquistato il municipio. Colpa, ipotizza, dei mille cantieri e del post pandemia. E una posizione in meno anche per il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, che un anno fa tallonava il collega veneto Luca Zaia dalla seconda posizione e quest'anno, invece, deve accontentarsi della medaglia di bronzo. Il dato è quello che emerge dalla nuova edizione della tradizionale indagine annuale Governance Poll, effettuata da Noto Sondaggi per Il Sole 24Ore e pubblicata ieri. Un sondaggio che coglie i trend degli amministratori locali sedici mesi dopo lo scoppio della pandemia, in una fase che oggi non è più dominata dai contagi e dalla crisi economica, ma dalle prospettive di ripresa di tutte le attività grazie al crescendo della campagna di vaccinazione.
PERDE QUOTA
Nella classifica dei sindaci, guidata dal barese Antonio Decaro, il primo cittadino pordenonese Ciriani si piazza appunto al 17mo posto, a pari merito con i colleghi di Genova, Salerno, Oristano e Lodi. Fra i sindaci dei capoluoghi di provincia del Friuli Venezia Giulia, Ciriani è secondo alle spalle del goriziano Rodolfo Ziberna, ottavo, e in largo vantaggio sul triestino Roberto Di Piazza, 66mo, e sull'udinese Pietro Fontanini, 90mo. Cinque anni di oscillazioni, comunque, piuttosto modeste, quelle che hanno caratterizzato il mandato del sindaco: il 2017 lo aveva infatti visto in calo dell'1,8 per cento rispetto al 58,8 per cento del 2016 e primo però fra i sindaci della regione, mentre nel 2020 si era piazzato al 12mo posto, con un +1,1 per cento rispetto al 2016. «Non mi lamento commenta il primo cittadino -, anche perché, considerati i pari merito, stare al 17mo posto significa essere nella top ten. Come quando escono altre classifiche, i piazzamenti positivi non servono all'ego del sindaco, ma sono uno strumento di diagnosi su quello che si è fatto, e così li interpreto: non un'occasione per sedersi sugli allori, ma per fare delle valutazioni». Quanto alla retrocessione, «sono tanti i sindaci con il segno meno rileva -, e nel caso di Pordenone due sono le ragioni principali: la prima è la stagione dei cantieri, che ha messo sotto stress la città. E poi c'è una situazione generale di tutti i sindaci nel post pandemia: non è stato facile per nessuno gestire le sollecitazioni di questa fase, e dunque è stato un momento complicato».
QUALITÀ DELLA VITA
Tutte le valutazioni sono tuttavia rimandate alle altre classifiche, quelle sulla qualità della vita, che mettono in luce punti di forza e punti di debolezza delle città: «Quello che conta è andare a vedere i dati esplosi con il dettaglio di tutti gli aspetti che consente di orientare le politiche sulle necessità dei cittadini». Accanto alla classifica sui sindaci, quella sui presidenti di Regione, dove Massimiliano Fedriga si conferma sul podio ma al terzo posto, perdendo una posizione rispetto al 2020, e deve anche condividere il terzo gradino del podio con Vincenzo De Luca (Campania), entrambi al 59 per cento. Se il presidente del Veneto Luca Zaia resta ben saldo in vetta, infatti, Fedriga vede i suoi consensi calare dello 0,8 per cento, da 59,8 al 59 per cento, e subisce il sorpasso del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, suo predecessore alla guida della Conferenza delle Regioni. Se il confronto si sposta invece dal risultato 2020 a quello del giorno di elezione, i consensi di Fedriga fanno segnare un +1,9 per cento.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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