Settant'anni con l'Ariete, abbraccio della città

Giovedì 14 Novembre 2019
Settant'anni con l'Ariete, abbraccio della città
L'ANNIVERSARIO
PORDENONE Quando nel 1949 si insediò sulla spianata della Comina, l'Ariete era una Divisione con tre brigate, diversi reggimenti e reparti nel territorio della Destra Tagliamento: più di diecimila militari di leva, oltre a qualche migliaio di sottufficiali e ufficiali. Nel 1986 lo scioglimento della Divisione ha lasciato sul territorio una sola Brigata (oggi nel pordenonese conta circa tremila donne e uomini che indossano la mostrina rossoblu con l'ariete) divenuta di soli professionisti. Ma la vicinanza e l'affetto di Pordenone (dove si stima che in settant'anni siano passati oltre centomila soldati di leva da ogni parte d'Italia) per la sua 132. Brigata in settant'anni non è mai venuto meno. E la cerimonia di domani per celebrare i 70 anni di presenza sarà l'occasione per dimostrarlo nuovamente. Ma le celebrazioni non ricorderanno soltanto una evento storico: i militari della brigata sono in partenza per un'importante missione in Afghanistan che durerà sei mesi. Domani in piazza (alle 9 l'alzabandiera per onorare i caduti in piazzale Ellero, alle 10.15 la celebrazione in piazza XX Settembre, sfidando il possibile maltempo) la brigata manifesterà il proprio grazie per la vicinanza e l'affetto dimostrato lungo la sua storia e darà l'arrivederci prima della partenza per la missione.
LA CITTÀ
«Il legame che c'è tra la città, ma tra tutto il territorio pordenonese - ha detto ieri il sindaco Alessandro Ciriani presentando la cerimonia - è ormai indissolubile. E a dimostrarlo sono sia la cittadinanza onoraria del 2000 che il premio San Marco nel 2016. In questi lunghi anni è diventato un elemento senz'altro identitario della nostra gente che si è integrata con la presenza militare. La presenza dell'Ariete è stata, nel tempo e visti i numeri, anche molto importate per le ricadute di tipo sociale e d economico. Oggi la brigata è formata da professionisti con grandi competenze. E di questo ne abbiamo avuta prova, negli anni scorsi, quando siamo andati in visita ai reparti sia in Libano che in Afghanistan: in ogni situazione è emersa la capacità dei nostri militari di inserirsi e di operare, facendosi benvolere, anche nelle situazioni più delicate». All'organizzazione della giornata ha lavorato molto anche il vicesindaco Eligio Grizzo (già ufficiale degli Alpini): «Ala cerimonia, tempo permettendo, ci saranno 260 ragazzi delle scuole che consegneranno alla brigata la bandiera del Comune. A testimonianza che in ciascun pordenonese c'è un pezzetto di Ariete».
IL COMANDANTE
«Per noi - ha detto il generale di brigata Enrico Barduani, comandate dell'Ariete - sarà un momento per dire un grande grazie a Pordenone. Ho operato in diverse parti d'Italia, ma il reale affetto e le vera vicinanza delle persone e delle istituzioni che riscontriamo qui non è certo comune. Segno che la nostra presenza è sentita nel tessuto sociale del territorio». Dopo la cerimonia la partenza per l'Afghanistan con oltre 500 uomini (in particolare l'11.Bersaglieri di Orcenico e il Logistico di Maniago): con quale spirito dopo il recentissimo attacco ai militari italiani in Iraq? «Lo spirito - afferma il generale Barduani, accanto il maggiore Massimo Grizzo, capo sezione Pubblica informazione della brigata - è quello di una naturale apprensione, ma soprattutto di serenità per la puntigliosa preparazione e il lungo addestramento che abbiamo svolto prima di partire. Ad Herat avremo il compito di garantire addestramento e consulenza delle forze di sicurezza dell'area ovest dell'Afghanistan in un territorio non facile. Ma sappiamo di poterlo fare». L'appuntamento è per il ritorno a casa nel maggio prossimo.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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