Serrande alzate Si prepara la protesta del Primo maggio

Martedì 23 Aprile 2019
LA PROTESTA
PORDENONE A Pasqua c'è stata una tregua. Ma a Pasquetta sono stati diversi i negozi che hanno tenuto le serrande alzate. E lo shopping festivo in alcuni casi è proseguito fino a ieri sera. E lo stesso accadrà per diversi punti vendita della grande distribuzione anche in occasione del 25 Aprile e del Primo maggio. Ed è per questo che il sindacato della categorie dei commessi di Cgil, Cisl e Uil sta affilando le armi. Saranno organizzate assemblee e incontri informativi nei luoghi di lavoro per mettere a conoscenza tutti i lavoratori del settore sulla normativa.
NIENTE OBBLIGO
«Non c'è alcun obbligo - insistono le organizzazioni sindacali - per i lavoratori nelle giornate di festività. Le norme contrattuali lasciano libera scelta a ogni lavoratore di essere presente o meno in queste giornate. Non può scattare alcun provvedimento disciplinare nel caso in cui il lavoratore decida di non essere presente nei giorni festivi». A supporto vi sono delle sentenze della Cassazione che confermano la libertà di adesione a presentarsi al lavoro in occasione delle festività. E un precedente che il sindacato considera importante - il caso fu seguito in particolare dalla Filcams Cgil - è proprio riferito a un dipendente pordenonese di un centro commerciale che - nel 2017 - non aveva lavorato nella giornata del 25 Aprile. Il sindacato territoriale - in occasione della Pasqua e della Pasquetta - aveva deciso di informare i lavoratori del comparto del commercio e di metterli in guardia rispetto a quello che prevedono le normative in merito al lavoro nelle festività.
LO SCIOPERO
In altre regioni - in particolare in Umbria e in Puglia - alcuni centri commerciali sono rimasti aperti anche nella giornata di Pasqua. È per questo che il sindacato di quei territorio ha deciso di proclamare uno sciopero proprio nel giorno di Pasqua. «Per ora - ha informato ieri Daniela Duz, segretaria Ficlams Cgil - si è deciso di agire attraverso assemblee e informando i lavoratori sui loro precisi diritti. Le persone costrette a lavorare nei festivi sono ormai esasperate. E in particolare ci si attendeva una modifica delle normative come era stato promesso a più livelli, mentre fino a oggi nulla è stato fatto. Vedremo nei prossimi giorni quale sarà il clima e cosa decideremo con i lavoratori». È per questo che Cgil, Cisl e Uil mettono sotto accuso governo e Regione. «In campagna elettorale - sottolinea Adriano Giacomazzi, segretario regionale della Fisascat-Cisl - tutti, da Roma a Trieste, si erano impegnati a modificare le norme e a prevedere una serie di chiusure nelle festività religiose e civili. Ora i lavoratori cominceranno a chiedere conto». E così la questione delle aperture festive sarà uno dei temi chiave della prossima manifestazione in occasione del Primo Maggio a Pordenone. Dal palco sindacale saranno lanciati appelli anche alla Regione.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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