Sequestrata con il figlio neonato

Sabato 17 Marzo 2018
Sequestrata con il figlio neonato
IL CASO
CHIONS Picchiata e sequestrata con il figlio di 26 giorni nella stanza di un agriturismo. Una mamma trentunenne di origine ucraina è stata soccorsa nel tardo pomeriggio di giovedì dai carabinieri di Azzano Decimo in un agriturismo di Villotta, a Chions. Il suo convivente, S.L., 38 anni, originario di Dolo, ma fino a poco tempo fa residente a Sesto al Reghena, è stato arrestato per sequestro di persona e denunciato per maltrattamenti in famiglia. Quando è stato fermato era a piedi, a circa duecento metri dall'azienda agrituristica Andreana di via Vittorio Veneto. Aveva la chiave della stanza in tasca. «È un brutto periodo - si è giustificato - Ho perso il lavoro da poco e non so come tirare avanti». In serata è stato accompagnato nella casa circondariale di Pordenone, in attesa che il sostituto procuratore Pier Umberto Vallerin valuti la sua posizione. Oggi la Procura deciderà sulla richiesta di convalida dell'arresto ed eventuali misure cautelari.
LA LITE
La coppia si frequenta da tempo. Lei cuoca con famiglia a Marghera, lui operaio con qualche precedente per furto. La gioia per l'arrivo di un bimbo è coincisa con un momento di grande tensione, dovuto alle difficoltà economiche e alla perdita di lavoro da parte del 38enne. I due si sono ritrovati senza casa. Disperati hanno bussato alla porta della parrocchia di Madonna di Rosa, a San Vito al Tagliamento, dove hanno trovato accoglienza fino al 12 marzo, quando si sono trasferiti in un agriturismo. Stanno cercando una casa, ma nelle loro condizioni non è facile e il timore di non riuscire a garantire al loro bimbo un futuro sereno ha messo a dura prova i neo genitori. L'altro pomeriggio, verso le 16, è scoppiata l'ennesima lite. Il 38enne ha aggredito verbalmente la compagna, poi l'ha schiaffeggiata e le ha messo le mani attorno al collo, come se volesse strangolarla. «Me ne vado - ha minacciato la donna - Adesso me ne vado». Una minaccia a cui S.L. ha reagito chiudendo a chiave dall'esterno la porta d'ingresso dell'alloggio.
IL SEQUESTRO
La trentunenne era terrorizzata. Non riusciva ad aprire la porta e, soprattutto, temeva reazioni ancor più violente da parte del compagno. Per questo ha deciso di chiedere aiuto alle forze dell'ordine. Il 38enne non le aveva portato via il telefonino, così è riuscita a chiamare il 112. Alle 17 i carabinieri della stazione di Azzano Decimo sono arrivati a Chions. La donna era ancora chiusa a chiave nella stanza e il maresciallo Luigi Bartocci ha sfondato la porta. Una pattuglia l'ha accompagnata in caserma assieme al suo bambino, mentre l'altro equipaggio ha rintracciato S.L. a circa 200 metri dall'agriturismo.
I MALTRATTAMENTI
In caserma la 31enne ha raccontato di un altro episodio di sequestro: era incinta, alloggiavano in un'altra pensione di Chions e lui la chiuse a chiave nella stanza lasciandola da sola tutto il giorno. Ha raccontato di un rapporto di coppia molto difficile. Di botte, offese e insulti. Di un clima di paura, che le ha impedito di sporgere denuncia e di troncare la relazione, perchè temeva che il 38enne si vendicasse facendo del male a lei o ai suoi familiari. Quando è rimasta incinta pensava che qualcosa sarebbe cambiato, che il bambino avrebbe portato serenità all'interno della coppia e che sarebbero diventati una famiglia. Invece non è cambiato nulla, maltrattamenti e violenze sono continuati.
L'ARRESTO
S.L. è stato arrestato per sequestro di persona. A prendersi cura del neonato e della sua mamma sarà la nonna, che l'altra sera è arrivata da Marghera e ha portato entrambi in un luogo sicuro, dove non avranno contatti con il 38enne.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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