Senzatetto rispediti nei Comuni

Domenica 8 Dicembre 2019
Senzatetto rispediti nei Comuni
MIGRANTI
PORDENONE Chiuso il dormitorio della Croce rossa a Porcia, i dodici ospiti sono stati redistribuiti fra i Comuni di provenienza. Al momento dell'emergenza legata alle piogge, i senzatetto rintracciati dal Comune erano nove, e sono stati sistemati nel prefabbricato di via Piave. Finita l'emergenza, cinque hanno accettato di entrare in un progetto per l'inclusione sociale. Questa la fotografia della situazione attuale fornita dall'assessore alle Politiche sociali Eligio Grizzo, in risposta a un'interrogazione del Pd. «Dai primi giorni di novembre spiega il vicesindaco mi sono mosso per valutare la situazione dei richiedenti asilo e senza fissa dimora a Pordenone. La Croce rossa aveva accolto e alimentato in media una decina di immigrati nel centro di Porcia. La collaborazione fra Cri e Servizi sociali è continuata per tutto lo scorso anno, anche trasportando i richiedenti asilo da Pordenone a Porcia, con l'aiuto dell'Aifa. La Cri ha assunto motu proprio la gestione dei migranti fino a che, in un incontro con il direttore della Cri regionale, la stessa ha evidenziato che il mantenimento dei senzatetto a Porcia non poteva continuare nello stesso modo».
GLI OSPITI
A settembre il Comune comincia a raccogliere informazioni sugli ospiti della Cri, e scopriamo così continua l'assessore che dei dodici ricoverati a Porcia uno era del Comune di Savelli, uno di San Vito, uno di Rovigo, uno di Aviano, uno aveva obbligo di dimora per reati di spaccio, uno era in attesa di sentenza per spaccio a Bari e cinque erano di Pordenone. In accordo con prefetto e questore, abbiamo contattato i Comuni di provenienza e abbiamo chiesto l'immediato rientro nei Comuni di primo approccio». Un nuovo censimento dei senzatetto viene fatto in occasione dell'ultimo maltempo. «Abbiamo recuperato complessivamente nove senzatetto, che sono stati valutati bisognosi di intervento e sistemati nel prefabbricato di Torre. Sono stati inseriti in un progetto che ho personalmente predisposto, affinché avessero un'opportunità di inclusione sociale. Ebbene, di nove richiedenti, quattro pakistani e un afghano sono i cinque che hanno accettato il piano di inclusione, che vede un inserimento in stage per quattro ore di lavoro al mattino e per cinque giorni la settimana e la frequenza di un corso d'italiano alla Casa dello studente con il maestro Mario Ongaro. Di notte dormono alla Locanda Al sole e il sabato e la domenica il pasto serale viene fornito loro dalla Croce rossa. Staremo a vedere ironizza se resisteranno allo stress. Una cosa dev'essere chiara: chi non seguirà il corso verrà immediatamente sospeso dal progetto e segnalato alla Questura». «Lei è in controtendenza rispetto alle linee regionali: le diamo atto che in questi anni ha dimostrato una buona disponibilità in questo senso commenta Daniela Giust (Pd) . Ma ci stupiscono i numeri, perché l'emergenza migranti a Pordenone è scomparsa. Pordenone gode di una situazione favorevole, ma solo perché la Questura di Pordenone è da un anno che non dà permessi, perché ha scelto di mantenere il peso sulle zone di confine. Noi appoggiamo il suo progetto, però ci vien da dire che Pordenone sia assolutamente fuori dalla gestione della politica migratoria. Inoltre, resta il grande interrogativo: tutti quelli che debbono venire a Pordenone per il rinnovo del permesso di soggiorno, dove vanno?. E critica l'espressione usata da Grizzo: Dire che chissà se reggono lo stress, dopo quello che queste persone hanno sopportato, è metterle in una luce negativa.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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