Scuola, al via la carica dei supplenti

Domenica 1 Settembre 2019
Scuola, al via la carica dei supplenti
SCUOLA
PORDENONE A giorni arriverà la liberatoria da parte dell'Usr ai dirigenti scolastici per le nomine dei supplenti, parliamo di un record perché non tutti i posti sono stati presi o dati a ruolo. L'emergenza riguarda in particolare l'area della Pedemontana, ma in genere tutte le scuole saranno alle prese con docenti con la valigia in mano, questo a discapito della continuità didattica necessaria per il bene degli studenti. Marcello Pacifico, presidente dell'Anief da venti anni alle prese con le politiche del reclutamento ha una ricetta per dare stabilità alle famiglie.
I NUMERI
Proponiamo non un salva precari, ma un salva scuola per consentire agli istituti di operare e dare tranquillità alle famiglie. Il sistema scolastico fino al 2015 ovvero all'avvio della Buona scuola funzionava. Lo Stato oggi non riesce a reclutare i docenti con 300mila precari a disposizione tra abilitati e non e deve ricorrere alle messe a disposizione. Vedo all'orizzonte due possibilità o riaprire le graduatorie ad esaurimento per far inserire chi ancora non è entrato, oppure se non sarà possibile, assumere a scorrimento dalle graduatorie di istituto che vorremmo far diventare provinciali con la possibilità di aggiornarle annualmente. Le assunzioni avverrebbero con doppio canale, da concorso che dovrebbe essere nazionale con annessa una mobilità su base annuale e da scorrimento delle graduatorie di istituto, cioè quelle che si scorrono per le supplenze. E' necessario ripristinare o i Pas (se dati in gestione alle università) o dei percorsi abilitanti gestiti dall'Ufficio scolastico regionale. Non scordiamo che il Dl che non è entrato in Gazzetta ufficiale prevedeva delle esclusioni.
LE SOLUZIONI
«Il concorso straordinario che era stato accordato con il precedente governo e di cui noi siamo stati contrari escludeva docenti afferenti al sistema scolastico nazionale, con servizio nei percorsi iefp di competenza regionale e nelle scuole paritarie. Se il servizio pubblico comprende il sistema dello Stato, regionale (iefp) e le scuole paritarie, quando vi sono le immissioni in ruolo, questi docenti vanno trattati tutti allo stesso modo, perché firmano registri, presiedono gli scrutini, promuovono e bocciano. Non si possono attuare discriminazioni. Altrimenti si chiude tale sistema. Anief, peraltro, si è sempre battuto per il riconoscimento del servizio nelle paritarie affinché fosse valido anche per la ricostruzione di carriera. Cosa si sente di dire alle famiglie? Di avere fiducia del corpo insegnante poiché preparato con all'attivo percorsi post laurea, ma a chi ha figli che necessitano del sostegno di verificare che venga ad inizio d'anno assegnato il docente e che venga attribuita nemmeno un'ora di meno. Gli insegnanti ci sono, non si vogliono assumere regolarmente, quasi metà dei posti a ruolo vanno deserti. È necessario poi, porre fine alla differenza tra organico di diritto e di fatto per risparmiare sul pagamento dei mesi estivi. Manca la volontà politica di reclutare.
PEDEMONTANA
Nelle aree montane, nella Pedemontana ad esempio, si fatica a trovare insegnanti e, più in generale, non è facile trovare insegnanti di matematica alle medie. Come lo spiega? Perché non si pone davanti a tutto il bene dell'alunno, è necessario mettere in atto l'autonomia differenziata che tenga conto se un territorio è isolato, 15 anni fa esisteva una legge che assegnava il doppio del punteggio a chi insegnava in zone disagiate, si potrebbe agire anche dal punto di vista contrattuale, dando un'indennità per compensare i disagi. Ciò permetterebbe di evitare di chiudere o accorpare i plessi. Dopo tante delusioni, ha ancora fiducia nella politica? Lo riscontreremo nei fatti, chiediamo al futuro ministro di essere disponibile all'ascolto. Quando si decidere di fare un decreto salva precari non si può escludere l'Anief che si è sempre battuto per questo.
Sara Carnelos
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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