Schiacciato da una lastra muore in azienda a 25 anni

Martedì 19 Marzo 2019
INFORTUNIO SUL LAVORO
BUDOIA Infortunio mortale sul lavoro, ieri mattina, a Budoia, all'interno del capannone dell'azienda I.M. di Flavio Marcon, fabbrica specializzata in lavori di carpenteria pesante. La vittima è Jurica Pintar, operaio di 25 anni dipendente della Metalvar Italia di Latisana, originario della Croazia, ma residente da qualche anno in via Fiubi a Coltura di Polcenigo. Il giovane è rimasto schiacciato da una lastra in acciaio che, per cause che sono in corso di accertamento, gli è caduta addosso durante la fase di puntellatura.
L'INCIDENTE
L'incidente si è verificato intorno alle 10.30 e ha avuto come testimoni i colleghi di Pintar, subito accorsi in suo aiuto. Le sue condizioni sono apparse subito disperate: il peso della lastra - 1.800 chilogrammi di peso, alta 94 centimetri e larga 8,29 metri - gli ha provocato un trauma cranico da schiacciamento risultato fatale. Immediato l'arrivo del personale del 118, giunto con un'ambulanza dall'ospedale Santa Maria degli Angeli e con l'elisoccorso decollato dall'elibase di Campoformido, unitamente a una squadra dei vigili del fuoco.
I TENTATIVI DI SALVARLO
Il personale sanitario ha tentato di rianimare il giovane operaio, che purtroppo non ha ripreso coscienza. La salma, su disposizione del magistrato di turno, è stata portata nella cella mortuaria dell'ospedale civile di Pordenone a disposizione dell'autorità giudiziaria, informata dal personale dello Scal dell'Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale. Sul posto per i rilievi di legge sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Polcenigo. Pintar, saldatore che aveva maturato una certa esperienza nel settore, lavorava per conto della Metalvar all'interno della I.M., azienda specializzata nel settore della carpenteria pesante, da poco più di un anno. Un operaio meticoloso come lo hanno descritto i colleghi che prestava sempre molta attenzione in tutte le fasi della lavorazione. Sapeva perfettamente i rischi del mestiere e, proprio per questo, curava molto la parte relativa alla sicurezza. Ecco perché nessuno riesce a spiegarsi come possa essersi consumata una tragedia di quella portata.
I FATTI
Come ogni mattina Jura (così lo chiamavano gli amici e i colleghi), che meno di due settimane fa aveva compiuto 25 anni, era arrivato presto al lavoro nella fabbrica di via Cial del Zuc, nella zona industriale di Budoia. Dopo aver bevuto il solito caffè, si era portato nella sua postazione. Sapeva perfettamente cosa doveva fare: occuparsi della puntellatura di una lastra del peso di quasi 2 quintali, alta 94 centimetri, lunga 8 metri e spessa tre centimetri, che doveva essere saldata a una seconda lastra che si trovata a terra e sulla quale Pintar lavorava. È possibile che, ad operazioni già avviate, il gancio a cui era fissata la lastra si sia staccato. La scena si è consumata sotto gli occhi impietriti di alcuni colleghi, la maggior parte suoi connazionali, che hanno tentato in ogni modo di liberarlo dal peso del manufatto. Immediata la chiamata al Nue 112, con i soccorsi che si sono subito attivati. Quando i vigili del fuoco e il personale del 112 sono giunti sul posto, il cuore del 25enne aveva già smesso di battere: troppo gravi i traumi da schiacciamento che il giovane operaio aveva riportato in seguito alla caduta della lastra. Al medico legale Lucio Bomben, che ha già eseguito l'ispezione cadaverica, non è rimasto altro che constatare il decesso. Manufatto e carroponte dell'azienda al quale Pintar stava lavorando sono stati posti sotto sequestro. Dell'infortunio mortale è stato prontamente avvisato Marjan Pauman, 50enne di Codroipo, rappresentante legale della Metalvar Italia di Latisana.
I FAMILIARI
In tarda mattina i colleghi di Jura sono riusciti a mettersi in contatto anche con la famiglia del 25enne madre e fratelli che risiedono in Croazia, a Gorican, un paese poco distante dal confine con l'Ungheria.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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