«Sauvignon, adesso è arrivata l'ora di ripartire»

Giovedì 19 Ottobre 2017
L'INCHIESTA
PORDENONE «È positivo il fatto che la vicenda sia finalmente chiusa. Ora si può ripartire, investendo anche sulla promozione di questo importante vitigno che crea reddito per le imprese». All'indomani dell'udienza preliminare celebrata martedì davanti al Gup del Tribunale di Udine Andrea Odoardo Comez, che ha chiuso l'inchiesta della Procura di Udine sul caso Sauvignon, è il direttore Danilo Merz a illustrare la posizione di Coldiretti regionale.
RIPARTENZA
L'associazione non entra nel merito dei 41 patteggiamenti concordati dagli indagati, 31 persone fisiche e 10 aziende, con la Procura. Né in quello delle indagini. «Noi siamo sempre favorevoli ai controlli e a tutte le verifiche del caso a garanzia della certezza dei consumatori. Così in tutti i settori». Ma ora che «la giustizia ha fatto il suo corso», «l'importante è ripartire». «Le aziende coinvolte hanno avuto all'epoca sicuramente un calo di richieste», constata Merz ricordando i contraccolpi dello scandalo scoppiato ai primi di settembre di due anni fa, con le prime perquisizioni eseguite in una quindicina di cantine. «Al di là delle aziende coinvolte, c'è stato un danno non solo per tutto il settore vitivinicolo, ma anche per l'intero comparto agroalimentare del Friuli Venezia Giulia. Quantificarlo è difficile continua -. Se non fosse stata data tanta enfasi alla vicenda, ora chiusa con patteggiamenti che hanno previsto pene abbastanza ridotte, il danno d'immagine avrebbe potuto essere ridotto».
NUOVE REGOLE
Ma non è detto che le cose non possano cambiare: «Credo che questa vicenda possa dare la stura a una valutazione della comunità scientifica», chiarisce Merz. «Il caso è stato sollevato. Leggendo i giornali pare che questo preparato possa essere positivo. Non spetta a noi deciderlo. Saranno gli esperti a doversi esprimere. Nulla vieta di proporre le modifiche al disciplinare. Certo non poteva essere fatto quando l'indagine era in corso. Evidentemente lo si farà adesso». L'istanza potrebbe partire «dalla filiera vitivinicola friulana che potrebbe chiedere una valutazione scientifica».
Elena Viotto
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