«Sanità, sì ai privati ma sotto la regia della Regione»

Lunedì 9 Dicembre 2019
SACILE
Nell'intrecciato dibattito tra salute e politica, sul futuro della struttura ospedaliera, tra Comitati e forze politiche che si smentiscono a suon di comunicati, a scendere in campo ora è Sandro Lucchese, capogruppo della civica Viva Sacile, che alle ultime elezioni comunali ha raccolto un sorprendente successo, contribuendo in modo determinante all'affermazione del sindaco Carlo Spagnol.
Finora non vi siete espressi.
«Per un forza giovane come la nostra è stato necessario impegnarsi per imparare le complessità dell'universo mondo legato al governo di una città come Sacile. Non tradiremo chi ci ha dato fiducia. Sulla sanità abbiamo le idee molto chiare, e non guardiamo al passato, ma al presente e al futuro. Non abbiamo nostalgia delle camerate a otto letti e siamo felici che la sanità si sia evoluta, con il progresso della tecnologia e anche dei farmaci. La popolazione cambia, aumentano gli anziani e diminuiscono i giovani e questo impone una prospettiva di sostenibilità del sistema nel suo complesso».
Un futuro pubblico o privato?
«Siamo una forza civica libera e liberale. Pensiamo che la sanità, come l'istruzione e la difesa, siano prerogative pubbliche, senza alcun dubbio nella governance, ma non siamo per nulla chiusi al contributo del privato».
Anche al Policlinico del Livenza?
«La tutela della salute nel Fvg è a carico della comunità regionale. Quindi serve un'organizzazione e una regia unica, efficiente e sostenibile. Non possiamo partire dalle singole strutture per farne una somma, col rischio di doppioni e di lacune. La riforma vuole garantire proprio questo, con la conservazione delle eccellenze ospedaliere che non possono essere presenti ovunque e con una rete capillare capace di garantire continuità assistenziale e servizi di base. La Pma, appena trasferita a Sacile, è un servizio ospedaliero d'eccellenza che qualifica la struttura la città. Concordiamo con la posizione di Spagnol e dei sindaci della zona che, oltre alla conservazione dell'esistente, chiedono lo sviluppo delle attività di riabilitazione ad ampio spettro. Proposta che mi pare sia stata accolta dal Consiglio regionale. Fra poco ci saranno le nomine dei nuovi direttori generali, che dovranno dare attuazione alla riforma. Vigileremo».
Vorrebbe riaprire il Pronto Soccorso sulle 24 ore?
«Non facciamo propaganda. Da quanto abbiamo capito non è proponibile né sostenibile. Se qualcuno riuscirà a dimostrarci il contrario ne daremo atto. Altro discorso è un suo potenziamento per alleggerire il carico su Pordenone, dove le attese sono davvero insostenibili».
M.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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