SANITÀ
PORDENONE La sanità pordenonese ancora una volta indossa le

Lunedì 29 Aprile 2019
SANITÀ PORDENONE La sanità pordenonese ancora una volta indossa le
SANITÀ
PORDENONE La sanità pordenonese ancora una volta indossa le vesti di cenerentola. A lanciare l'allarme è Bruno Romano, segretario regionale e responsabile della Uil Fpl Pordenone, parlando di storico sottofinanziamento e di continua ricerca di soluzioni. «Nonostante le annunciate esternalizzazioni delle Rsa di San Vito e Azzano Decimo, dell'ospedale di Maniago e della sanità penitenziaria - sottolinea Romano - i conti non tornano e le assunzioni promesse rimangono un miraggio, vista la notevole carenza di personale sanitario, operatori di supporto e amministrativi». Ed esprime preoccupazione anche per «gli oltre 180 contratti a tempo determinato, di cui una parte sicuramente non saranno rinnovati». Senza scordare i turn over per pensionamento e quota cento o per dimissione volontaria.
IL LIVELLO ASSISTENZIALE
«Per quanto ci riguarda - prosegue il segretario Uil Fpl - rimane irrinunciabile il mantenimento complessivo del livello assistenziale con risorse adeguate. Non basterà, quindi, l'eliminazione del taglio dell'1%. Solo così sarà possibile non aggravare le già difficili condizioni di lavoro, ossia i continui richiami in servizio, ferie soppresse e straordinari. La soluzione vera è l'adeguato finanziamento della sanità pordenonese rispetto alle esigenze del territorio».
I PUNTI CRITICI
Secondo Romano, la carenza di personale è prioritariamente sentita in alcuni servizi, importanti e indispensabili per garantire l'abbattimento dei ricoveri e delle richieste improprie nei pronto soccorsi. «La diagnostica è in forte crisi per la carenza di tecnici in radiologia, mancano infermieri in ambulatorio per le malattie croniche intestinali, così come nel dh specialistico. Il Cup è in sofferenza da tempo e per coprire il sabato si ricorre allo straordinario. Il punto di primo intervento di Sacile, se sarà esternalizzato come soccorso extraterritoriale, permetterà di recuperare personale; è inoltre necessario - conclude Romano - un cambio del personale del pronto soccorso di Sacile e Pordenone, permettendo a chi ha fatto domanda di mobilità di poter accedere al servizio richiesto e incrementare così con nuovo personale infermieristico e oss».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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