Sangue in fabbrica, tre morti in 4 mesi

Mercoledì 24 Aprile 2019
Sangue in fabbrica, tre morti in 4 mesi
LE TRAGEDIE
PORDENONE Tre morti sul lavoro in meno di quattro mesi. È il tragico record che il mondo del lavoro del Friuli occidentale è costretto a registrare in questo primo quadrimestre e alla vigilia della giornata del Primo maggio. Una scia di sangue che non accenna a fermarsi: l'anno scorso gli infortuni mortali nella Destra Tagliamento erano stati sei. Quest'anno il trend è ancora più drammatico: la tragica media è di quasi un decesso al mese. Un quadro che - nel momento in cui si parla di fabbriche digitalizzate e di industria 4.0 - pare inimmaginabile.
IL TEMA
Una situazione che non può certo essere sottovalutata nella giornata della Festa dei lavoratori. E il tema della sicurezza sarà tra quelli che troveranno spazio negli interventi dei rappresentanti sindacali all'interno della manifestazione. Come ogni anno anche a Pordenone sarà organizzata la manifestazione targata Cgil, Cisl e Uil. Alle 10,30 del prossimo primo maggio è previsto il ritrovo dei partecipanti in piazza Martiri del lavoro dove sarà deposta una corona ai caduti sul lavoro. Poi il corteo per le vie del centro cittadino - attraverso corso Garibaldi e corso Vittorio Emanuele e II - fino a piazzetta Municipio. Sul palco i delegati delle situazioni industriali in difficoltà. E i rappresentati del comparto del commercio: saranno denunciate le situazioni del settore in cui si è alle prese con le aperture dei negozi e dei centri commerciali nei giorni festivi. Quest'anno l'intervento principale (il tema nazionale del Primo maggio 2019 è Lavoro, diritti e stato sociale: la nostra Europa) toccherà al segretario provinciale della Uil Roberto Zaami. Prima di lui introdurrà il segretario Cisl Cristiano Pizzo. Mentre il leader provinciale della Cgil Flavio Vallan chiuderà la mattinata di interventi. E proprio affrontato i vari aspetti legati alle difficoltà del lavoro, dei diritti e di servizi di welfare legati al territorio il segretario della Uil Zaami toccherà con attenzione la questione della sicurezza e degli infortuni sui luoghi di lavoro.
LE MORTI BIANCHE
L'ultimo operaio a perdere la vita - soltanto otto giorni fa - è stato il 46enne maniaghese Nevio Bruna: è stato schiacciato da una gru nell'azienda di Maniago dove lavorava da molto tempo. In marzo a perdere la vita era stato Jurica Pintar, 25 anni, croato, morto dopo essere stato travolto da una lastra di acciaio a Budoia. E sempre in marzo era morto Guido Basso, 91 anni, ex titolare di un'azienda di trasporto investito da un mezzo proprio nella sua azienda. «Serve - secondo il sindacato - una maggiore capacità nel fare rete tra imprese, enti formativi e di controllo: la stragrande maggioranza degli infortuni avviene per il mancato rispetto di norme e procedure. È lì che serve intervenire».
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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