SALUTE
PORDENONE Cala il tasso di mortalità degli uomini, mentre quello

Lunedì 20 Gennaio 2020
SALUTE
PORDENONE Cala il tasso di mortalità degli uomini, mentre quello delle donne, che fino al 2014 registrava migliori e costanti performance, negli ultimi quattro anni è peggiorato. È quanto emerge dal Profilo di salute della popolazione del Friuli Occidentale, curato da Silvia Birri e Antonella Franzo della Struttura semplice di Epidemiologia della Azienda sanitaria Friuli Occidentale, che illustra dati epidemiologici e di sanità pubblica del nostro territorio fotografati al 31 dicembre 2018.
DEMOGRAFIA
La popolazione residente nel Pordenonese conta 312.533 abitanti (stabile rispetto al 2017). Il saldo demografico naturale è negativo con 2.251 nati e 3.243 morti (-992), ma è bilanciato dalla positività del saldo migratorio, sia dall'estero che da altri comuni italiani. Rispetto al resto del Friuli Venezia Giulia, la natalità è la più alta con 7,2 nati ogni mille abitanti, anche se ciò non si dimostra sufficiente a garantire il ricambio generazionale. Continua il processo di invecchiamento della popolazione determinato dall'incremento della quota di over 65 e dalla riduzione di quelle di bambini e giovani. Per bilanciare il progressivo invecchiamento della popolazione di origine italiana non è più sufficiente la componente straniera, caratterizzata da alte percentuali di bambini e di giovani, che nel 2018 conta 32.755 residenti e rappresenta il 10,5% della popolazione totale.
MORTALITÁ
Nell'ultimo decennio la mortalità in Friuli Occidentale è in calo nei maschi, mentre nelle femmine è risultata in costante riduzione soltanto fino al 2014, invertendo successivamente la tendenza sia pure con oscillazioni annuali. Ne consegue che l'allungamento continuo della speranza di vita, in atto da molti decenni, negli ultimi anni sta rallentando negli uomini e si è lievemente ridotta nelle donne. Un uomo nato nel 2018 in provincia di Pordenone ha una speranza di vita di quasi 82 anni mentre una donna di quasi 86.
LE CAUSE
Al distretto Nord si registra un valore particolarmente elevato di mortalità evitabile tra 5 e 74 anni e di decessi attribuibili al consumo di alcol e all'abitudine al fumo. Il distretto Urbano presenta, invece, tassi più bassi di mortalità evitabile con la prevenzione primaria e per il fumo, e il distretto Sud per il consumo di alcol. Le principali cause di morte sono le malattie dell'apparato cardiocircolatorio (39% del totale dei decessi per le donne e 34% per gli uomini) e i tumori (24% per le donne e 32% per gli uomini). Alcune stime indicano che una quota di questi decessi avrebbe potuto essere evitata agendo su alcuni fattori come la prevenzione primaria (alcol e fumo); nonostante queste stime allineino il comportamento provinciale con il resto della regione, nell'analisi interna all'azienda emergono differenze significative tra i distretti, con valori più elevati nel distretto Nord e più bassi nei distretti Sud e Urbano. Spicca, infine, il dato di mortalità per suicidio, piuttosto elevato nel genere maschile.
MALATTIE CRONICHE
Il quadro epidemiologico è caratterizzato da un'elevata prevalenza di persone affette da condizioni di salute o da patologie con un lungo decorso e senza sostanziali prospettive di guarigione, che possono richiedere un elevato fabbisogno di cure e assistenza. Si stima che circa il 20% della popolazione sia affetta da una patologia o condizione cronica e il 13,5% almeno da due. La condizione cronica più frequente è l'ipertensione. Nel Pordenonese, dopo il progressivo calo della copertura fino al 2015, la percentuale di bambini vaccinati contro morbillo, rosolia e parotite entro i 24 mesi nel 2018 è risalita al 93,3%, valore di poco al di sotto del target regionale (95%).
Alessandra Betto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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