SACILE
Sacile città di mercati; questa la realtà scoperta dallo storico

Giovedì 18 Novembre 2021
SACILE Sacile città di mercati; questa la realtà scoperta dallo storico
SACILE
Sacile città di mercati; questa la realtà scoperta dallo storico dottor Elvi China, non solo politico di lungo corso nelle file del Psi, ma anche figura delle Istituzioni, vice sindaco, presidente dell'Ospedale negli anni d'oro, ora impegnato a scoprire il ruolo che Sacile ha da sempre svolto sul territorio, emerso da una ricerca che ha portato a scoprire un documento datato 20 agosto 1799, che parla di una Città commercialmente importante per i numerosi mercati presenti sul territorio, ma anche per l'influenza che esercitava su alcuni mercati esterni. Dalle ricerche è emerso così che, accanto al mercato franco settimanale generale (l'attuale di oggi), istituito nel 1327 dal patriarca di Aquileia, che diede in concessione alla Comunità sacilese il privilegio di tenere un mercato franco settimanale generale da svolgersi la domenica in Campo Marzio, ove altri si svolgevano. Mercato che, dopo varie vicende, nel 1728 la Serenissima ha concesso, - aggiunge China - che fosse spostato al venerdì.
IL LEONE DELLA SERENISSIMA
Un anno dopo, nell'area del mercato, fu eretta una colonna marmorea, sormontata dal leone alato di San Marco, con la menzione in latino del decreto doganale di concessione del mercato che, dopo circa mezzo secolo venne trasferito in Prà Castelvecchio e da qui, nella prima decade dell'Ottocento, nella Piazza maggiore e spostato al giovedì.
Nel 1928 il podestà Vittorio Zancanaro «che è stato - ricorda China - l'amministratore pubblico che ha guidato più a lungo Sacile, avendo ricoperto in fasi diverse, per quasi 16 anni, le cariche di sindaco, commissario prefettizio e podestà, ha fatto recuperare e restaurare la colonna, che giaceva abbandonata in un deposito di resti antichie la fece collocare nella piazza maggiore, dove tutt'ora è oggetto di attenzione da parte di visitatori della città del Livenza. Ma accanto al mercato franco, in quegli anni, Sacile ospitava anche altri mercati sul suo territorio, alcuni dei quali sono ancora vivi perlomeno nel ricordo dei vecchi sacilesi. Il mercato dei Pomi, la seconda domenica di marzo, con smercio dei prodotti agricoli, si legge nelle cronache del tempo, lavori e piantagioni proprie della stagione. Il mercato degli Agnelli, che si faceva annualmente, il venerdì santo, nella piazza maggiore. Il mercato di San Lorenzo (alcuni documenti lo fanno risalire al 1274), ora Sagra dei osei, il 10 agosto (commemorazione del Santo). Il mercato di San Martino, l'11 novembre (commemorazione del Santo), per la vendita di merci varie e di piccoli animali. Il mercato di Santa Caterina, il 25 novembre, e il mercato di San Nicolò, il 6 dicembre, considerato il più antico.
I MERCATI ESTERNI
Ma c'erano anche i mercati esterni che coinvolgevano Sacile, come il Mercato di Godega, ancora in vigore la prima domenica di marzo sul quale la comunità di Sacile esigeva il dazio etiam per le feste e i tripudi soliti in detto mercato; il mercato di S.Urbano, il 25 maggio, il mercato di Santa Croce o del Rovere, ancora attivo a San Giovanni del Tempio a partire dal 13 settembre che durava 15 giorni. Famoso infine il mercato dei Cavalli. Di tutti quello che è rimasto nella giornata di OGGI è il mercato franco settimanale che varie dislocazioni ha assunto l'attuale organizzazione logistica ramificata che sembra soddisfare gli operatori.
Michelangelo Scarabbello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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