SACILE
Il problema del prolungamento del sottopasso pedonale presente all'interno

Mercoledì 5 Dicembre 2018
SACILE
Il problema del prolungamento del sottopasso pedonale presente all'interno della stazione ferroviaria, sollevato circa un mese fa dal comitato guidato dal sacilese Pierluigi Poletto, che in breve ha trovato adesioni da parte di commercianti, esercenti e cittadini e che ha svegliato le forze politiche di maggioranza e opposizione, ha riportato alla luce proposte di un passato recente, che se ascoltate avrebbero già allora risolto il problema.
LA POLEMICA
A rinverdire un passato di tre anni fa è l'ex consigliere comunale di Sacile partecipata e sostenibile Rossana Casadio, che dopo le schermaglie che ha avuto per protagonisti gli attuali partiti di entrambe le parti, sottolinea come si stia assistendo al «paradosso dell'ennesima brutta pagina politica di Sacile: per un intervento che - evidenzia - non sarebbe costato un solo euro all'amministrazione precedente, quella guidata dal sindaco Roberto Ceraolo, oggi assessore alle Opere e alla programmazione della viabilità. Assistiamo oggi a due battaglie dilanianti, una all'interno del palazzo e una tra amministrazione e cittadinanza». Entrando nel merito, la Casadio sottolinea che «sarebbe bastato che ormai quasi tre anni fa l'amministrazione precedente, oggi in gran parte ancora presente, sindaco Carlo Spagnol in primis, avesse preso in seria considerazione la mia proposta sul prolungamento del sottopassaggio ferroviario e avesse avviato un dialogo convinto e pressante con Rfi». Non nascondendo la propria amarezza, aggiunge che «invece così non è stato, e non solo perché - precisa - la proposta era targata Casadio, non ritengo così importante questo aspetto». Prosegue rilevando che invece «tale era la difesa coriacea della Gronda est, che qualsiasi motivo, anche il più insensato, doveva andare nelle direzione di difenderne la sua ragion d'essere. Insensato infatti è dichiarare che il prolungamento del sottopassaggio fosse alternativo al futuro sottopasso di viale Lacchin». A tale proposito precisa che «non l'ho mai scritto da nessuna parte, anzi, ho subito detto che sono due cose diverse: una chissà quando e una da poter aver subito e con poca spesa».
Per la Casadio «fa specie oggi assistere a tutti i tentativi di salvarsi la faccia delle varie forze politiche e dei vari amministratori già seduti in Consiglio nella precedente amministrazione. La caduta nel vuoto della mia proposta è uguale responsabilità anche dell'allora opposizione».
LA PUNTURA
A questo punto si chiede come mai nessuno, allora, aveva proposto una mozione a sostegno da discutere in consiglio comunale Prosegue sottolineando che non aver fatto allora ciò che proponeva ha portato oggi «ad assistere a un gran triste scenario dove l'unico risultato è l'ennesima situazione conflittuale tra amministrazione e cittadinanza, dove amministratori di maggioranza e di minoranza corrono al si salvi chi può e ognuno rinnega e abbandona l'altro, tanto che abbiamo sentito l'assessore Ceraolo smentire il suo sindaco nel giro di pochi giorni, e tanto che ad oggi ancora non abbiamo ancora letto una dichiarazione ufficiale da parte del Sindaco Spagnol». Aggiunge che ciò a cui si sta assistendo è «un gran brutto esempio di cattiva, miope e ottusa amministrazione che non ha saputo o voluto raccogliere una proposta semplicemente di buon senso e a costo zero, che in nome della difesa strenua della Gronda est che ogni giorno si fa più costosa per le tasche dei cittadini, pensava di manipolare ogni questione a suo favore». Conclude evidenziando che «ora han tutti le loro patate bollenti in mano e corrono disordinatamente in cerca del primo riparo di fortuna».
Michelangelo Scarabellotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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