SACILE
Il Consiglio di Stato si è pronunciato sul ricorso in appello proposto

Domenica 25 Novembre 2018
SACILE
Il Consiglio di Stato si è pronunciato sul ricorso in appello proposto dalla ditta Ristorazione Ottavia srl, dopo che il Tribunale amministrativo regionale aveva accolto il ricorso presentato dalla ditta Ladisa la quale aveva impugnato la prima aggiudicazione del servizio alla Ottavian che ora, invece, è legittimamente aggiudicataria del servizio di cui beneficiano oltre 1.000 studenti (asili, elementari e medie). Lo annuncia il sindaco Carlo Spagnol, che non nasconde la soddisfazione dell'amministrazione per il pronunciamento che, se pur in tempi decisamente lunghi, riconosce il lavoro corretto svolto dagli Uffici comunali, nella predisposizione del bando di gara per la refezione scolastica. «Si chiude così - sottolinea il primo cittadino - un altro capitolo sul tema dei ricorsi che ormai, ancorchè legittimi, sono all'ordine del giorno, con le conseguenze che ciascuno può comprendere. A vertenza conclusa, il sindaco ritiene giusto evidenziare che nonostante il ricorso, il servizio agli oltre 1.000 studenti che ogni giorno frequentano la mensa della propria scuole, non ha subito e non subirà alcune interruzione, così come continueranno a essere garantiti la qualità e gli standard di erogazione dei pasti. La vicenda aveva coinvolto il consiglio comunale che, il 24 settembre, era stato chiamato a riconoscere la legittimità del debito fuori bilancio di 9.647,80 euro derivante dalla sentenza esecutiva riguardante la gara per l'appalto del servizio di ristorazione scolastica e di somministrazione dei pasti agli utenti del doposcuola e del Punto verde per il periodo 1.1.2018 30.8.2023, sul quale c'era stato il sì del consiglio comunale con le sole astensioni del gruppo della Lega e del candidato sindaco Alberto Gottardo. Ed era stato proprio il sindaco, nella veste di assessore al Bilancio, a illustrare le motivazione del debito maturato, ricostruendo le fasi della vicenda iniziata nell'ottobre 2017 con l'assegnazione a Ristorazione Ottavian spa del servizio di ristorazione alla quale ha fatto seguito il ricorso al Tribunale amministrativo regionale da parte della seconda classificata: la ditta Ladisa srl. Ricorso per chiedere l'annullamento, previa sospensione dell'aggiudicazione, di tutti i verbali della commissione giudicatrice, del disciplinare, del bando, del capitolato e di ogni altro atto. Veniva inoltre chiesta la dichiarazione di inefficacia del contratto eventualmente stipulato nella procedura aperta per l'affidamento del servizio. Poi, con sentenza pubblicata il 23.4.2018 il Tar ha accolto il ricorso principale e, di conseguenza, annullato la determinazione numero 909, del 20.10,2017, del responsabile del Servizio appalti del Comune, nonché il verbale della commissione giudicatrice nella parte in cui alla Ristorazione Ottavian, è stato attribuito un punteggio positivo per l'offerta economica, anziché 0 (zero) dichiarandolo inammissibile per la restante parte. Il sindaco ha ricordato «che con la medesima sentenza il Comune veniva condannato al pagamento delle spese di lite a favore della ricorrente che sono state liquidate in 2.500 euro oltre ad altri oneri, per un totale di 3.647,80 euro (spese generali 15%; Cpa 4% e Iva 22%) e a rimborsare alla ricorrente all'atto del passaggio in giudicato della sentenza, il contributo unificato nella misura versata pari a 6.000 euro. La sentenza è però stata appellata dalla ditta Ristorazione Ottavian. «Dal momento, però - ha evidenziato - che il Consiglio di Stato aveva rinviato l'appello al merito al 18 ottobre e che la sentenza del Tar non è ancora passata in giudicato, il Comune deve riconoscere la legittimità del debito fuori bilancio derivante da una sentenza esecutiva. Dopo alcune richieste di informazione da parte dei vari gruppi consiliari, la proposta è passata a maggioranza».
Michelangelo Scarabellotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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