Rugby, orecchio mozzato in campo il Pm smentisce i giudici sportivi

Venerdì 8 Novembre 2019
Rugby, orecchio mozzato in campo il Pm smentisce i giudici sportivi
IL CASO
PORDENONE La giustizia sportiva non è riuscita a individuare chi ha mozzato con un morso l'orecchio del rugbista Marco Chesani, pilone del Pedemontana Livenza Polcenigo. Il Tribunale Federale della Federugby con una sentenza del 15 ottobre ha ammesso che l'orecchio è stato staccato da un morso, ma ha assolto il principale indiziato, il giocatore dell'Oderzo Rugby, Riccardo Amadeus Fabris, 25enne di Oderzo, perché «non è stata raggiunta la prova in ordine all'individuazione del soggetto effettivo autore dell'atto violento». L'atto violento, quindi, c'è stato contrariamente a quanto sosteneva la dirigenza dell'Oderzo Rugby - ma i giudici sportivi non possono attribuirlo con certezza a Fabris. La società trevigiana è stata invece condannata alla sanzione di 500 euro per la responsabilità oggettiva: le motivazioni saranno depositate tra un mese circa. Capitolo chiuso? Tutt'altro. Perchè a smentire i giudici sportivi è la Procura di Pordenone, che nei confronti di Fabris ha esercitato l'azione penale.
«Dai nostri accertamenti risulta che un colpevole ci sia», spiega il procuratore Raffaele Tito. Il Tribunale federale della Federugby - come conferma la Procura - si è pronunciato senza chiedere gli atti di indagine al sostituto procuratore Maria Grazia Zaina. Atti che hanno portato a esercitare l'azione penale nei confronti di Fabris per lesioni volontarie aggravate dall'indebolimento permanente dell'organo uditivo e da motivi abietti e futili, cioè al solo fine di ledere l'avversario nella competizione sportiva.
La vicenda risale al 16 dicembre 2018. A Polcenigo si stavano sfidando la Pedemontana Livenza Rugby e la squadra dei Grifoni Rugby Oderzo, nell'ambito del campionato di serie C2 Triveneto. Un infortunio gravissimo, che durante una mischia causò a Chesani una prognosi di 42 giorni. Nella sua ricostruzione la Procura precisa che, secondo il regolamento del rugby, il pilone destro Chesani (casacca numero 3) si trovava spalla a spalla con il pilone sinistro dei Grifoni, individuato in Fabris. Al fischio dell'arbitro, durante un testa a testa, Chesani si è ritrovato con il lobo destro dell'orecchio mozzato. I sospetti del Pm, dunque, ricadono su Fabris.
Chesani, che al processo intende costituirsi parte civile con l'avvocato Fabrizio Leone, è rimasto male per la decisione della giustizia sportiva. «Sono amareggiato e deluso ha commentato - ma accetto la decisione del Tribunale Federale. Mi spiace solo che l'autore non si sia presentato e non abbia chiesto scusa. Adesso agirò in sede civile contro la società opitergina, a cui è stata attribuita la responsabilità oggettiva per il fatto violento. Voglio avere soddisfazione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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