Riapre il Capitol ma senza le lolite

Venerdì 19 Gennaio 2018
Riapre il Capitol ma senza le lolite
LA STORIA
PORDENONE Oggi riaprirà ufficialmente i battenti l'ex cinema «Capitol» di via Mazzini con un concerto di Morgan. La struttura è stata oggetto di riqualificazione, al punto da essere ribattezzata «Capitol event hall», consistendo ora in una sala polifunzionale in grado di adeguare i propri spazi sulla base della tipologia di evento che ospiterà. Il contenitore, letteralmente incuneato tra una selva di condomini, fu inaugurato nel lontano 1972 (era il terzo cinematografo della città con Cristallo di corso Garibaldi e Supercinema di viale Cossetti) proponendosi al tempo come struttura all'avanguardia.
LA PRIMA
Il cinema Capitol aprì il 9 febbraio 1972, allorché la Pordenone bene (come recitano le cronache dell'epoca) accorse alla serata inaugurale. Le signore, che per l'occasione hanno sfoggiato toilettes ad hoc, hanno ricevuto in omaggio una rosa si legge sulla recensione del Gazzettino di quei giorni il cinema è stato definito una sala che mancava per la sua eleganza, per le comodità e per le soluzioni razionali all'interno e nell'atrio. Hanno fatto gli onori di casa la proprietà Ellero e il direttore Tucci. Tra gli ospiti figuravano il prefetto, il sindaco, l'intendente di Finanza, il questore, il comandante dei Carabinieri, industriali e deputati.
IL FILM
Il film in cartellone era Forza G con un cast di attori poco noti, tra cui spiccava la presenza di Barbara Bouchet, allora emergente icona sexy. La regia era di Duccio Tessari, imprestato dagli spaghetti western, che qui dirigeva una pellicola con ...cowboy dell'aria. Infatti, Forza G narra le vicende di un pilota spaccone, spavaldo e spericolato (tanto ai comandi di un aereo che con le donne) che corona il suo sogno di entrare nel team acrobatico delle Frecce Tricolori. L'Aeronautica Militare collaborò alle riprese (effettuate anche a Rivolto) ma all'uscita nelle sale ne prese subito le distanze, reputandolo scorretto. Al punto che lo Stato Maggiore emise l'ordine tassativo di non presenziare ad una prima di Forza G.
LA CITTÁ
Ma ai cittadini pordenonesi poco importavano le etichette in quei tempi di florida attività dell'industria dell'intrattenimento. Basti sapere che pochi giorni dopo al teatro Verdi si registrò il tutto esaurito per lo spettacolo Nude look, laddove sul palco andò in scena una interminabile sequela di spogliarelli con il contorno (onde alleviare l'eventuale noia) di numeri circensi, nonché l'intervento extra del redivivo attore Walter Chiari intento a riproporre lo stravecchio sketch del Sarchiapone. Ma le donne discinte facevano praticamente parte attiva di una Pordenone all'epoca parecchio pruriginosa. Lungo le strade del centro erano infatti frequenti le bonifiche operate dalla Polizia nei confronti di italianissime prostitute, a cui era assegnato il foglio di rimpatrio per il paese natio. Inoltre, nell'autunno del 1971 al tribunale cittadino si celebrò il processo delle lolite, storia di festini a base di whisky, droga e minorenni, che vide coinvolti italiani e americani della Base Nato di Aviano. Il verdetto fu di tre condanne e quattro assoluzioni.
Dario Furlan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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