Qualità della vita, scatto di Pordenone

Martedì 18 Dicembre 2018
Qualità della vita, scatto di Pordenone
LA BUONA NOTIZIA
PORDENONE Il brutto anatroccolo è diventato cigno. La provincia di Pordenone, a intervalli regolari sottostimata quando non schernita dalle altre potenze della regione, adesso è modello. E fa invidia, tanto da suscitare l'ammirazione da parte della politica udinese, che ieri in coro ha apertamente detto di volersi ispirare al Pordenonese.
Merito di una classifica. Non una delle tante, ma quella sulla qualità della vita stilata annualmente dal Sole 24 Ore. Il Friuli Occidentale cresce, ed è l'unico territorio in regione a farlo. Le altre tre province vincono qualche classifica parziale, ma alla fine per trovare Pordenone devono guardare in alto. La città d'Italia in cui si vive meglio è Milano, quella friulana è Pordenone. Il quotidiano economico per eccellenza ha sancito un ottavo posto che migliora di cinque posizioni il risultato dell'anno scorso. Udine è scivolata al 24. posto, Trieste mantiene la sesta piazza ma non migliora la performance, Gorizia è decima e chiude la top ten regionale. La provincia di Pordenone entra quindi tra i dieci territori italiani nei quali, in base a una serie di indicatori, si vive meglio.
IL GRANDE BALZO
Se Pordenone oggi respira l'aria fina dell'alta classifica, lo deve soprattutto a due fattori determinanti: la sicurezza e la categoria ambiente e servizi. Nel 2017, anno preso in esame dal Sole 24 Ore per intersecare i dati e compilare la classifica finale, nel Friuli Occidentale sono calati i furti, sia quelli d'auto che quelli nelle abitazioni, così come sono drasticamente scesi i casi di rapina. L'unica fattispecie di reato che vede il Pordenonese un po' indietro in classifica (diciassettesimo posto) è quella dei delitti collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Si sale sul podio, invece, per quanto riguarda l'indice di litigiosità: a Pordenone e provincia si finisce poche volte in causa (quelle iscritte sono risultate 1.448 ogni 100 mila abitanti), e le cose vanno meglio solamente a Belluno e a Lecco. In generale, per quanto riguarda il settore della sicurezza, la Destra Tagliamento sale dall'ottavo al quinto posto. Bene anche la giustizia, con processi in media più brevi rispetto alle altre province.
L'altro grande salto lo si è compiuto sul fronte dell'ambiente e dei servizi. Nel rapporto annuale del 2017, la provincia chiudeva un po' malinconicamente in quarantesima posizione. Gli studi compiuti nel corso dell'anno, invece, hanno permesso di dimostrare un miglioramento delle buone pratiche, permettendo al Pordenonese di piazzarsi al sesto posto in classifica. Il tredicesimo posto nella graduatoria relativa alle smart cities, le città intelligenti e automatizzate, Pordenone batte tutti in Friuli Venezia Giulia. Gli 83 anni di media, poi, fanno del Friuli Occidentale il posto nel quale in regione si ha la speranza di vivere non solo meglio, ma anche più a lungo. Il criterio denominato Ecosistema urbano, gestito da Legambiente, piazza poi la città e la provincia al sesto posto, e anche in questo caso in regione non ci sono rivali.
LAVORO E AFFARI
L'economia, almeno quella delle imprese, è tornata a mettersi in moto. Ne ha risentito positivamente il tasso di occupazione, che si è attestato al 68,6 per cento: la classifica dice undicesimo posto, e le altre realtà della regione sono lontane: Udine ad esempio è solo quarantesima. La disoccupazione giovanile si ferma al 15,4 per cento, e come (quasi) sempre quella pordenonese è la performance migliore in Fvg. Bene anche le start-up innovative, dieci ogni mille società di capitali.
TASTI DOLENTI
Il rapporto non è solo una serenata. C'è anche qualcosa che non va. I pordenonesi, ad esempio, spendono poco per viaggiare (solo 200 euro l'anno di media) e faticano ancora a spingere sul pedale dei consumi, anche se il resto della regione insegue pure in questo caso, testimoniando più che altro una tendenza generalizzata. Nel settore Ricchezza e consumi, il Friuli Occidentale scende rispetto all'anno scorso dal quattordicesimo al quarantasettesimo posto in classifica.
C'è poi un altro dato che fa riflettere: a Pordenone e provincia le donne percepiscono retribuzioni di molto inferiori rispetto a quelle incassate annualmente dai colleghi maschi. Quello che in gergo viene chiamato il gap di genere è ancora molto alto: il rapporto del Sole 24 Ore stima che la differenza tra gli stipendi sia in media del 28 per cento. Un dato disonorevole, anche se in regione solo Trieste è riuscita a fare meglio, pur restando ampiamente al di sotto della media europea. Tanto lavoro da fare in questo campo.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci