Punta il coltello alla gola del papà arriva la polizia e trova la droga

Martedì 21 Agosto 2018
IL CASO
PORDENONE Ha minacciato il papà puntandogli un coltello alla gola. Era l'ennesima lite familiare, ma stavolta è intervenuta la Polizia di Stato e Nicholas P., diciott'anni e un'esuberanza che la famiglia non riesce a contenere, è finito in carcere. Per le minacce e i maltrattamenti in famiglia è stato soltanto denunciato. A far scattare l'arresto è stato lo sgabuzzino pieno di piante di marijuana che i poliziotti della Squadra Volante hanno trovato vicino alla sua camera da letto. Da sabato sera il ragazzo pordenonese è in carcere per aver coltivato e detenuto ai fini di spaccio otto piante di marijuana. Il sostituto procuratore Federico Facchin ieri ha chiesto la convalida dell'arresto al gip Monica Biasutti, che oggi sarà chiamata a pronunciarsi anche su eventuali misure cautelari.
SOS DEI GENITORI
Il diciottenne ha terminato gli studi, ma non ha ancora trovato un lavoro. Le sue ribellioni spesso sfociato in violenze e vessazioni nei confronti dei familiari. Oltre ai genitori, vittima dei suoi scatti d'ira è anche la nonna. Sabato sera, nel corso di un lite con il papà, ha afferrato il coltello che si usa per tagliare il pane e lo ha puntato alla gola del genitore. Erano le 18.50. Il padre si è reso conto che la situazione poteva degenerare e ha chiesto aiuto alle forze dell'ordine. Quando in casa è arrivata una pattuglia della Squadra Volante, la situazione si era già risolta. La mamma ha però confidato ai poliziotti che l'atteggiamento ostile del figlio poteva essere determinato dall'uso di sostanze stupefacenti.
LA PERQUISIZIONE
Gli uomini del commissario capo Marco Stamegna hanno controllato la camera del ragazzo trovando qualche bustina di plastica, un rotolo di carta di alluminio, un bilancino e un grinder, un aggeggio che serve a triturare le foglie di marijuana. È controllando uno sgabuzzino che si trova vicino alla camera del giovane - che non veniva utilizzato dai genitori - che i poliziotti hanno scoperto una serra casalinga di canapa indiana. Otto piante rigogliose, una diversa dall'altra, perchè il ragazzo aveva usato semi di varie qualità. E poi altri due vasi più piccoli. Il diciottenne ha collaborato con la Volante. Ha ammesso che era la prima volta che provava a coltivare marijuana e che la sostanza era destinata a lui o agli amici. Tra gli oggetti sequestrati vi è anche una lampada a raggi ultravioletti che il diciottenne usava nello sgabuzzino per far crescere la canapa indiana. I genitori sono rimasti spiazzati dal ritrovamento, non si erano mai accorti di ciò che il figlio aveva allestito nella stanza vicino alla sua camera.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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