PROFUGHI
PORDENONE «Trovo fuori luogo la disponibilità del sindaco

Lunedì 9 Luglio 2018
PROFUGHI
PORDENONE «Trovo fuori luogo la disponibilità del sindaco Ciriani a portare in città uno dei centri a carattere detentivo per i profughi in attesa di rimpatrio. È una scelta sbagliata in primo luogo per motivi legati ai costi di un'operazione del genere. Inoltre, il rischio è quello di portare in città una autentica bomba sociale. Un centro di quel tipo, chiuso e senza nessun tipo di integrazione, è difficilmente gestibile». Il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani dà la disponibilità alla Regione a ragionare sul Cpr (Centri permanenza per il rimpatrio) sui territori ed è subito bufera da parte della minoranza. A schierarsi per primo è il consigliere di Pn1291 Marco Salvador.
LE IPOTESI
Anche se in realtà siamo ancora nell'ambito delle ipotesi dopo che l'assessore regionale Pierpaolo Roberti ha chiesto ai territori la disponibilità per quattro Cpr in Regione. In particolare si starebbero valutando alcuni siti militari dismessi. E nel Friuli occidentale la mappa delle ex caserme comprende anche Vivaro, Sequals e Casarsa. Dunque, ipotesi. Tra le quali anche quella che Pordenone possa ragionare su un sito civile, privato e non del demanio. «Una scelta sbagliata. Bene aveva fatto Serracchiani - sottolinea Salvador - a seguire la linea dell'accoglienza diffusa. I centri a carattere detentivo hanno costi superiori al sistema dell'accoglienza diffusa. Ma soprattutto - aggiunge il consigliere - il rischio è che concentrando un elevato numero di immigrati clandestini, fuori da ogni tipo di progetto di integrazione, si creino forti tensioni interne dovute anche alla presenza di numerose etnie. Insomma, il rischio di una bomba sociale».
RIMPATRI
I Cpr dovrebbero infatti accogliere i migranti che non hanno ottenuto il permesso di soggiorno e che sono destinati ai rimpatri. «Ma per quanto tempo - si chiede il consigliere comunale di minoranza - resterebbero di fatto detenuti? In assenza degli accordi dell'Italia con gli Stati di provenienza resterebbero lì, con il decreto di espulsione. E con il rischio che, essendo clandestini, finiscano poi facile preda della criminalità». L'esponente della civica Pn1291 boccia anche l'idea del sindaco che vede nel Cpr una sorta di effetto deterrente rispetto a possibili nuovi arrivi. «È una sciocchezza. I migranti arrivano a Pordenone perché qui c'è la Questura, ci sono gli uffici e i servizi ai quali devono rivolgersi e non per altro. Perciò arriverebbero anche in presenza del Cpr». E infine la critica più politica. «Ciriani - ancora Salvador - non ha fatto il tavolo con gli atri sindaci negli ultimi due anni al fine di gestire meglio il sovrannumero di richiedenti asilo a Pordenone nel piano dell'accoglienza diffusa. È quantomeno strano che ora dica che si tratta di una questione che riguarda l'intero territorio provinciale, quasi a cercare una regia. Andava fatto allora, forse si sarebbero evitate le emergenze».
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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