Prevenzione, la Regione mette il turbo Pronti 227 milioni per i prossimi tre anni

Mercoledì 16 Ottobre 2019
Prevenzione, la Regione mette il turbo Pronti 227 milioni per i prossimi tre anni
CONTROMISURE
PORDENONE Quasi 230 milioni di euro. Per la precisione 227. Sono i soldi impegnati dalla Regione per passare alla fase due del dopo-Vaia, cioè quella della prevenzione, che deve venire in seguito agli sforzi profusi per tamponare i danni provocati dalla tempesta di fine ottobre. Sono fondi biennali, destinati al raggiungimento di un obiettivo che ha all'oggetto una parola non conosciutissima: resilienza. Tradotto, significa preparare il terreno a una rivoluzione consistente nella piantumazione di alberi in grado di resistere a venti simili a quelli soffiati da Vaia ma anche nella realizzazione di opere necessarie a rinforzare le sponde delle montagne, i letti dei fiumi e le falde su cui poggiano le fondamenta delle case. È vero, rispetto al miliardo necessario, 200 e qualcosa milioni sono pochi. Ma è un inizio. «Dobbiamo migliorare la fragilità del territorio - ha detto il vicepresidente regionale Riccardo Riccardi -. Lavoriamo per la programmazione e abbiamo già stabilito lo stanziamento di 227 milioni di euro nei prossimi due anni».
GLI INTERVENTI
Intanto si deve per forza continuare a pensare alle opere necessarie alla riparazione dei danni di Vaia. «Allo stato attuale - ha aggiunto sempre Riccardi - abbiamo raggiunto il 98,5 per cento degli obiettivi che avevamo fissato. In cinque mesi, da quando è partita la macchina, mi sembra un risultato straordinario. In tutta la regione abbiamo fatto partire circa 600 opere».
I DETTAGLI
Al di là dello sghiaiamento del Cellina, raccontato a parte, ci sono rampe, sistemazioni spondali, fasce di sicurezza da creare ai margini delle strade (come ad esempio sui due lati del passo Sant'Osvaldo, tra Cimolais ed Erto e Casso). A Claut è stato riparato il tetto della chiesa già il 30 agosto, e anche i lavori in palestra sono terminati, così come quelli del guado. Il Comune sta sistemando la strada di Pradut. Si passa poi ai lavori di ripristino in Val Settimana. In pianura stanno partendo ad esempio le opere necessarie alla riprogettazione e al consolidamento degli argini di Traffe, nel territorio comunale di Pasiano. Si tratta di una zona ad alto rischio esondazioni. Nell'arco delle 24 settimane di operatività, ci sono stati dei veri e propri picchi di lavoro per la necessità di rispettare i termini degli iter amministrativi, che hanno richiesto di effettuare anche in una sola settimana la sottoscrizione di 88 convenzioni, la convocazione di 54 conferenze dei servizi, l'approvazione di 100 decreti, la firma di 127 contratti e la consegna di 195 lavori. Alcune opere hanno richiesto anche il rilascio da parte della Regione di 84 autorizzazioni idrauliche e 34 autorizzazioni ambientali in soli due mesi, mentre una parte dell'attività è stata svolta direttamente dalla Regione fin dalla prima fase di emergenza per consentire il transito sulla viabilità forestale, l'apertura degli accessi alle malghe e ai boschi e la messa in sicurezza di sponde stradali.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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